Il corpo astrale - Arthur PowellL’astrale e il mentale sono i corpi maggiormente interessati nella pro­duzione di ciò che chiamiamo le forme-pensiero. Il termine forma-pensiero non è del tutto esatto, perché le forme prodotte possono essere costituite di sola materia mentale, oppure di materia mentale e astrale, com’è nella maggior parte dei casi. Sebbene in questo libro trattiamo il corpo astrale e non il corpo mentale, pure per rendere intelligibile l’argomento è necessario svilupparlo ampia­mente dal lato mentale come dal lato astrale, perché per lo più le forme-pen­siero contengono materia dei due piani. Un pensiero puramente intellettuale e impersonale – come un pensiero di algebra o di geometria – sarebbe costituito solo di materia mentale. Ma se contiene il minimo elemento di desiderio personale o egoistico si avviluppa di materia astrale oltre quella mentale. Se poi il pensiero ha un carattere spi­rituale, se è colorito di amore e di aspirazioni elevate o di profondi sentimen­ti altruistici, allora può entrarvi qualche cosa dello splendore e della gloria del piano buddico.

Ogni pensiero ben determinato produce due effetti: anzitutto una vibra­zione irradiante e poi una forma fluttuante.

La vibrazione che emana il corpo mentale è accompagnata da un effet­to di colori paragonabile a quello della luce solare sulla schiuma che si forma alla base di una cascata, ma con colori infinitamente più vividi e delicati.

Questa vibrazione irradiante tende a riprodurre il suo ritmo in tutti i corpi mentali su cui riesce a estendere la sua influenza, cioè tende a produr­re pensieri del tipo medesimo del corpo mentale da cui è stata emanata. E utile notare a questo riguardo che la vibrazione porta con sé non il contenu­to del pensiero, ma il suo carattere. Così le onde di pensiero-emozioni che emana un Indù rapito in estasi devozionalmente per Shri Krishna tendono a stimolare sentimenti devozionali in tutti quelli che ne subiscono l’influenza, non però necessariamente per Shri Krishna, ma nel caso di un cristiano per il Cristo, nel caso di un buddista per il Signore Buddha, ecc.

L’effetto di queste vibrazioni dipende principalmente dalla precisione del pensiero-emozione, come pure dalla quantità di forza che vi è contenuta.

Queste vibrazioni producono effetti sempre più piccoli a misura che si allontanano dalla loro sorgente, e probabilmente essi vibrano in ragione del cubo delle distanze e non del quadrato a causa della dimensione supplementare (la quarta) che entra in gioco.

La distanza che può raggiungere un’onda di pensiero dipende anche dal­la resistenza che incontra.

Le onde di tipo inferiore di materia astrale vengono di solito subito de­viate e sopraffatte da una folla di vibrazioni dello stesso livello, così come un suono delicato viene soffocato dal rumore di una grande città.

Il secondo effetto, la forma fluttuante, è prodotto dal corpo mentale che vibrando proietta una parte di sé, e la sua forza viene determinata dalla natu­ra del pensiero; questo attiva intorno a sé materia di un ordine corrisponden­te di finezza presa dall’essenza elementale dell’ambiente del piano astrale. Ciò corrisponde a una forma-pensiero pura e semplice, com­posta unicamente di materia mentale.

Se essa è costituita dalle più sottili specie di materia, ha grande potenza ed energia, e può essere utilizzata come agente efficacissimo se viene indiriz­zata da una volontà ferma e tenace.

Quando un uomo indirizza la sua energia verso oggetti desiderati, oppu­re è occupato in attività passionali o emotive, si produce nel suo corpo astra­le un fenomeno analogo a quello descritto per il corpo mentale: il corpo astrale proietta una frazione di sé che si avviluppa di essenza elementale del piano astrale. Tali forme pensiero-desiderio sono il frutto di Kama-Manas, la mente dominata dalla natura animale, Manas dominato da Kama.

Una tal forma pensiero-desiderio ha per corpo l’essenza elementale e per anima il desiderio o la passione che l’ha prodotta. Queste due specie di forme-pensiero, puramente mentali o miste a desiderio, vengono dette elementali artificiali. La gran maggioranza delle forme-pensiero ordinarie sono del secondo tipo, perché ben pochi pensieri di uomini e donne ordinarie so­no scevre di desideri, passione o emotività.

Le essenze elementali dei piani astrale e mentale, che possiedono una vi­ta propria semi-intelligente, reagiscono molto facilmente all’influenza del pensiero e del desiderio umano; per conseguenza ogni impulso emanato dal corpo mentale o dal corpo astrale dell’uomo viene immediatamente rivesti­to di un temporaneo veicolo di essenza elementale. Questi elementali artifi­ciali diventano così per un certo tempo una specie di creature viventi, entità intensamente attive, animate dalle idee che le produssero. I chiaroveggenti inesperti spesso le confondono con le vere entità viventi.

Così, quando un uomo pensa a un oggetto concreto – un libro, una ca­sa, un paesaggio, ecc. – egli costruisce con la materia del suo corpo mentale una minuscola immagine dell’oggetto. L’immagine ondeggia nella parte su­periore del corpo mentale, abitualmente davanti al viso, all’altezza degli oc­chi, e resta così per tutto il tempo in cui l’uomo contempla l’oggetto, e gene­ralmente anche qualche tempo dopo: la durata della sua vita dipende dall’in­tensità e dalla precisione con cui fu pensata. La forma è effettivamente obiet­tiva, e può essere vista da un’altra persona dotata di vista mentale.

I principi base della produzione di tutte le forme pensiero-emozione sono:

  1. Il colore è determinato dalla qualità del pensiero o dell’emozione.
  2. La forma è determinata dalla natura del pensiero o dell’emozione.
  3. La precisione di contorno è determinata dalla precisione del pensie­ro o dell’emozione.

La durata della vita di una forma-pensiero dipende: 1) dalla sua intensi­tà iniziale; 2) dall’energia che continua a esserle fornita mediante la ripetizio­ne del pensiero, sia da parte del suo autore che da parte di altri. La sua vita ! può essere continuamente rinforzata dalla ripetizione del pensiero, e una forma-pensiero nutrita regolarmente acquista una grande stabilità. Le forme- pensiero di carattere analogo si attraggono e si fortificano a vicenda, produ­cendo una forma di grande energia e intensità.

Inoltre, sembra che la forma-pensiero abbia l’istinto di prolungare la pro­pria vita, per cui reagisce sul suo creatore, tendendo a eccitare in lui la ripetizio­ne del sentimento che l’aveva creata. Essa agisce nello stesso modo, sebbene me­no efficacemente, su tutte le persone con cui può venire a contatto.

I colori con cui le forme-pensiero si esprimono sono identici a quelli dell’aura.
Lo splendore e l’intensità dei colori corrispondono generalmente alla forza e all’attività dei sentimenti.

Possiamo classificare le forme-pensiero in tre categorie:

  1. quelle che sono in relazione soltanto col loro creatore;
  2. quelle che sono in relazione con altre persone;
  3. quelle che non sono propriamente personali.

Se il pensiero di un uomo si riferisce a lui stesso oppure è basato su un sentimento personale, come lo sono la maggior parte dei pensieri, la forma resta nelle immediate vicinanze del suo creatore. Conseguentemente, appena egli verrà a trovarsi in uno stato passivo, non essendo in attività i suoi pensie­ri e i suoi sentimenti, la forma-pensiero ritornerà e si scaricherà sopra di lui. Inoltre, ognuno agisce come una calamita attirando a sé le altrui forme-pen­siero analoghe alle sue, e da ciò deriva il rafforzamento di energia provenien­te dall’esterno. Le persone sensitive spesso credono in tal caso di essere tenta­te da qualche “demonio”, mentre realmente non è che la loro stessa forma pensiero-desiderio che causa la “tentazione”. Una lunga ripetizione dello stes­so pensiero può durare degli anni e acquistare l’apparenza e la potenza di una vera entità vivente. Molte persone passano la loro vita letteralmente impri­gionate in una gabbia che essi stessi si sono fabbricata, avvolte da una quan­tità di forme create dai loro pensieri abituali. Una conseguenza molto impor­tante di ciò è che gli uomini guardano il mondo attraverso le loro forme- pensiero, e quindi vedono ogni cosa tinta da tali forme.

Così le forme-pensiero reagiscono sull’individuo stesso che le ha prodot­te, tendendo a riprodursi e costituendo precise abitudini di pensare e di sen­tire, le quali possono riuscire di aiuto se sono di carattere elevato, ma spesso sono di ostacolo per l’evoluzione, perché oscurano la visione mentale e faci­litano la formazione di certe disposizioni d’animo o di abitudini ostinate e false, che possono anche diventare veri vizi.

Come ha scritto un Maestro, «l’uomo incessantemente crea nel suo am­biente un mondo a sé, popolato dai prodotti della sua immaginazione, dei suoi pensieri, degli impulsi e delle passioni». Queste forme-pensiero restano nella sua aura, crescono in numero e in intensità, e alcune arrivano a domi­nare a tal punto la sua vita mentale ed emozionale che l’individuo obbedisce ai loro impulsi anziché ragionare liberamente: così vengono create le abitudi­ni, espressioni esteriori della forza che si è immagazzinata, e così si costruisce pure il proprio carattere.

Inoltre, siccome ogni uomo lascia dietro di sé una serie di forme-pensie­ro, ne deriva che quando noi camminiamo nella via siamo immersi in un oceano di pensieri provenienti dagli altri. Se l’individuo ha per un po’ la mente vuota, i pensieri degli altri subito l’attraversano, e se uno di tali pen­sieri riesce ad attirarne l’attenzione la sua mente se ne impossessa, lo fa suo, lo rinforza con l’energia che vi aggiunge e poi lo proietta, in modo che esso , j potrà ancora influenzare qualcun altro. Perciò l’uomo non è responsabile di un pensiero che gli ondeggi intorno, ma diventa responsabile se lo raccoglie, lo medita e poi lo riemana rafforzato.

L’ipnotismo ci dà un altro esempio di forma-pensiero. L’operatore può ‘ creare una forma-pensiero e proiettarla su un foglio bianco, dove diventa vi­sibile per il soggetto ipnotizzato; oppure può rendere la forma così obiettiva che il soggetto la vede e la sente come se fosse un vero oggetto fisico. La let­teratura sull’ipnotismo è piena di tali esempi.

Se una forma-pensiero è diretta verso un’altra persona, si muove verso di essa e può produrre uno dei seguenti risultati:

  1. Se nell’aura della persona si trova della materia capace di sintonizzarsi con le vibrazioni della forma-pensiero, questa resta presso la persona o anche nella sua aura e, appena se ne presenti l’occasione, si scarica auto­maticamente, tendendo a rafforzare nella persona il suo genere partico­lare di vibrazione. Se l’individuo preso di mira da una forma-pensiero si i trova in quel momento occupato, oppure è intensamente preso da un dato ordine di idee, la forma-pensiero non può scaricarsi su quel corpo mentale che già vibra in modo diverso, e resta nelle vicinanze sino a quando il corpo mentale non sia diventato sufficientemente calmo per permetterle d’entrare: allora si scarica immediatamente. Facendo ciò es­sa sembra manifestare molta intelligenza e adattabilità, sebbene non si tratti che di una forza che agisce sulla linea della minor resistenza, facen­do continuamente pressione in una stessa direzione e profittando del primo canale che riesce a trovare.Evidentemente, con la ripetizione dello stesso pensiero, tali elementi vengono rafforzati e la loro vita viene prolungata.
  2. Se invece nell’aura della persona non vi è materia capace di rispon­dervi, la forma-pensiero non può assolutamente agire su tale persona. Essa rimbalza allora con una forza proporzionale a quella con cui è arrivata e ritorna al suo creatore. Così, per esempio, il pensiero del desiderio di bere non riuscirebbe a penetrare nel corpo di un uomo perfettamente temperato: esso urterebbe il suo corpo astrale senza potervi penetrare e ritornerebbe verso il suo autore.

Il vecchio detto secondo cui le maledizioni (e così pure le benedizioni) ritornano a posarsi nella propria casa esprime questa verità e spiega i casi in cui cattivi pensieri indirizzati verso un uomo buono ed evoluto non l’hanno per nul­la toccato, ma hanno reagito sul loro autore, talvolta con effetto terribile e deleterio. È evidente quindi il corollario: un cuore e uno spirito puri costituiscono la migliore protezione contro gli assalti di pensieri o di sentimenti ostili.

Al contrario, una forma-pensiero di amore e di desiderio di protezione fortemente indirizzati verso una persona amata, si comporta come un vero agente di protezione: cerca tutte le opportunità di servire e di difendere, rafforza le energie amiche ed indebolisce quelle avverse che raggiungono l’aura. Essa può proteggere il suo oggetto dall’impurità, dall’irritabilità, dalla paura, ecc.

Così i pensieri amichevoli e gli auguri sinceri creano e mantengono vivo ciò che in realtà costituisce un “angelo custode” che resta vicino alla persona pensata, dovunque essa possa trovarsi. Molte volte i pensieri e le preghiere di una madre, per esempio, hanno dato aiuto e protezione al fanciullo. Queste forme-pensiero possono essere viste dai chiaroveggenti e in casi eccezionali possono anche materializzarsi e diventare fisicamente visibili.

Appare quindi evidente che un pensiero di amore inviato da una perso­na a un altra ha l’effetto di far trasferire una certa quantità di forza e di ma­teria dalla persona che ha emesso il pensiero al ricevente.

Se il pensiero è sufficientemente forte la distanza non influisce affatto; ma un pensiero debole e incerto agisce solo entro certi limiti.

Un caso tipico di forma-pensiero si ha quando un individuo pensa fortemente a se stesso come se si trovasse in un altro luogo. La forma così crea­ta contiene una grande proporzione di materia mentale, si modella secondo l’immagine del pensiero ed è dapprima piccola e compressa, poi attira a sé una gran quantità di materia astrale e di solito raggiunge la grandezza natu­rale prima di arrivare a destinazione. Tali forme sono spesso viste dai chiaroveggenti e frequentemente sono confuse col corpo astrale dell’individuo o con l’individuo stesso.

In questo caso il pensiero o il desiderio deve essere abbastanza forte per potersi avere una di queste tre conseguenze: 1) far apparire, per influenza mesmerica, l’immagine del pensatore nella mente della persona a cui egli desidera apparire; 2) stimolare con lo stesso potere le facoltà psichiche della persona in modo che essa diventi capace di vedere il visitatore astrale; 3) pro­durre una materializzazione temporanea che riesca fisicamente visibile.

Le apparizioni al momento della morte, che non sono molto rare, spesso sono in realtà la forma astrale del moribondo, ma possono anche essere forme- pensiero create dal forte desiderio di vedere qualche amico prima di morire. Tal­volta il visitatore viene percepito subito dopo la morte anziché prima ma per di­verse ragioni questo genere di apparizioni è meno frequente dell’altro.

Un fantasma di famiglia può essere: 1) una forma-pensiero; 2) una manifestazione straordinariamente viva nella luce astrale; 3) un antenato anco­ra legato alla terra che frequenta un determinato luogo.

A questo riguardo si può aggiungere che in ogni luogo dove si è avuto un forte sentimento di terrore, dolore, collera, odio, ecc., ne risulta un’azio­ne così potente sulla luce astrale che le persone appena dotate di facoltà psi­chiche possono esserne impressionate più tardi nello stesso posto. Un legge­ro aumento di sensibilità permetterebbe di vedere l’intera scena: da ciò le molte storie di case infestate e le influenze sgradevoli di tali posti, come Tyburn Tree, la camera degli orrori di Madama Tussaud, ecc.

Le apparizioni nei luoghi dove è stato commesso un delitto sono gene­ralmente forme-pensiero proiettate dal criminale, il quale – vivo o morto, ma soprattutto quando è morto – resta continuamente occupato a ripensare le circostanze del suo atto. Nel giorno dell’anniversario del delitto questi pen­sieri sono naturalmente più intensi: la forma-pensiero può perciò diventare tanto forte da materializzarsi e diventare percettibile alla vista fisica. Questa è la ragione per cui in molti casi la manifestazione è periodica.

Allo stesso modo un gioiello che abbia scatenato delle passioni con conseguenze delittuose, può, per migliaia di anni, conservare traccia delle passio­ni senza alcun indebolimento, e continuare a emettere le radiazioni caratte­ristiche di quelle passioni.

Un pensiero particolarmente potente e concentrato, sia esso una benedizione o una maledizione, fa nascere un elementale che in realtà è una batte­ria vivente di accumulatori, munita di una specie di meccanismo a orologeria. Questo può essere congegnato in modo che si scarichi ogni giorno a una data ora, oppure a un dato anniversario, oppure in determinate circostanze.

Si conoscono molti esempi di questo genere di elementali, particolarmente nelle montagne della Scozia, dove si verificano spesso dei fenomeni fisici pri­ma della morte di un membro della famiglia. In questo caso generalmente è la possente forma-pensiero di un antenato che dà l’avvertimento, secondo le intenzioni da cui essa è vitalizzata.

Un desiderio sufficientemente potente – come un prolungato intenso amore oppure un odio velenoso – crea una volta per tutte una entità che poi si attacca completamente al suo autore e compie il lavoro per cui è stata pro­dotta, qualunque siano posteriormente le intenzioni e il desiderio del creato­re. Un semplice richiamo non può impedire la sua azione, allo stesso modo in cui il pensiero non può arrestare la palla di fucile quando il colpo è parti­to. Ma il suo potere può essere grandemente neutralizzato facendolo seguire da pensieri di tendenza contraria.

Eccezionalmente un elementale di tal genere, quando non riesce a scaricare la sua energia sulla persona a cui è diretta o sul suo autore, può diventa­re una specie di demonio errante ed essere attirato da ogni persona che abbia sentimenti affini. Se è sufficientemente forte, può anche impadronirsi di una larva fluttuante in cui più facilmente conserva le proprie energie. In questa forma esso può manifestarsi attraverso un medium e, qualifi­candosi per un amico ben conosciuto, può acquistare influenza su persone che diversamente non avrebbe potuto sottomettere alla sua autorità.

Tali elementali, siano essi formati coscientemente o incoscientemente, una volta diventati demoni erranti, cercano sempre di prolungare la propria esistenza, sia nutrendosi come vampiri della vitalità degli esseri umani, sia in­fluenzandoli per ottenere delle offerte. Presso le tribù semiselvagge essi rie­scono spesso a farsi riconoscere come divinità del villaggio o delle famiglie.

Attingendo vitalità dai devoti o con la nutrizione che ricavano dalle of­ferte, essi possono prolungare la loro esistenza per anni e anche per secoli. Qualche volta possono pure produrre piccoli fenomeni occasionali per sti­molare la fede e lo zelo dei loro seguaci e si rendono sempre in qualche mo­do molesti se vengono trascurate le offerte.

La grande maggioranza delle forme-pensiero sono semplici copie o immagini di persone o di oggetti materiali. Esse sono anzitutto costruite nel corpo mentale, poi se ne escono e restano sospese davanti al fumo. Tutto ciò può av­venire per qualsiasi forma di pensiero, sia di persone, case, paesaggi o altro.

Un pittore, per esempio, costruisce con la materia del suo corpo menta­le una concezione del futuro lavoro, la proietta nello spazio davanti a sé, la mantiene nella zona della sua mente e poi la copia. Questa forma pensiero-emozione persiste e può essere considerata come la controparte invisibile della tavola che emetterà poi le sue particolari vibrazioni e agirà su tutti quelli che verranno a trovarsi nella sua sfera d’influenza.

Nello stesso modo uno scrittore costruisce nella materia mentale le im­magini dei suoi personaggi, poi a piacere fa muovere questi fantocci secondo un certo piano, in modo che l’intreccio del lavoro si svolge effettivamente davanti a lui.

Curioso è l’effetto di un simile caso. Uno spirito mistificatore può animare le immagini e farle agire in modo differente da quello stabili­to dall’autore. Più frequentemente uno scrittore deceduto può percepire queste immagini, ed essendo ancora interessato nell’arte dello scrivere può modellare i personaggi e influenzare le loro azioni a seconda delle proprie idee. Colui che ef­fettivamente scrive il racconto vede così spesso svolgersi l’azione secondo un pia­no completamente diverso dalla sua primitiva concezione.

Leggendo un libro, un allievo avanzato che concentri pienamente la sua attenzione può venire a contatto con la forma-pensiero originale, rap­presentante la concezione dell’autore all’epoca in cui egli scriveva. Attraver­so la forma-pensiero può essere raggiunto l’autore stesso e, in tal modo, l’allievo può ottenere insegnamenti supplementari o chiarimenti su punti difficili.

Nei mondi mentale e astrale esistono molte versioni di storie conosciu­te, di cui ogni nazione generalmente ha una versione particolare, coi perso­naggi presentati nel costume nazionale. Esistono così eccellenti forme-pen­siero quasi viventi di persone come Sherlock Holmes, il Capitano Kettle, Ro­binson Crusoe, gli eroi di Shakespeare, ecc.

In realtà sul piano astrale vi è un gran numero di forme-pensiero di ca­rattere quasi permanente, le quali generalmente sono il risultato del lavoro accumulato di parecchie generazioni. Molte di esse si riferiscono alla cosid­detta storia religiosa, e il loro effetto sulle genti sensitive costituisce la causa dei numerosi racconti dati in buona fede da veggenti incolti di ambo i ses­si. Tutti i grandi avvenimenti storici, a cui moltissime persone hanno pensa­to e dei quali hanno formato immagini vivaci, esistono come forme-pensie­ro sul piano mentale e queste, se sono accompagnate da una forte emozio­ne, si materializzano pure nella materia astrale e possono quindi esser viste da un chiaroveggente. Ciò avviene anche per le scene e le situazioni dram­matiche della letteratura e del teatro.

Se si considerano nel loro insieme queste forme-pensiero o elementi artificiali, è facile vedere l’importanza dei loro effetti nella genesi dei sentimen­ti nazionali o di razza, perché le’ forme-pensiero affini tendono a raggrupparsi per formare una specie di entità collettiva. Noi vediamo ogni cosa attraverso questa atmosfera, ogni pensiero ne risulta più o meno deformato, e i nostri corpi astrali vibrano in armonia con essa. Siccome la maggior parte delle persone ha tendenza ricettiva, e non attiva, esse si comportano quasi come riproduttori automatici dei pensieri che le raggiungono, e così l’atmosfera na­zionale viene continuamente intensificata. Questo fatto spiega chiaramente molti fenomeni della coscienza delle folle.

L’influenza di questi raggruppamenti di forme-pensiero va ancora più oltre. Le forme-pensiero di carattere distruttivo agiscono come disgreganti, e spesso precipitano le catastrofi sul piano fisico, producendo disgrazie, con­vulsioni naturali, tempeste, terremoti, inondazioni, o anche delitti, malattie, sconvolgimenti sociali e guerre.

Riesce possibile ai defunti e ad altre entità non umane, come ad alcun cattivi spiriti di natura, di penetrare in queste immagini-pensiero e di vivificarle. Il chiaroveggente provetto deve saper distinguere gli es seri viventi dalle forme-pensiero vivificate e i fatti salienti del mondo astrale dai modelli temporanei in cui essi si formano.

Una terza categoria di forme pensiero-emozioni è costituita da quel­le che non si riferiscono direttamente a un oggetto naturale, e che per conseguenza si esprimono attraverso forme loro proprie manifestando le loro particolari qualità nella materia di cui si avviluppano. L’esistenza di questo gruppo ci dà un’idea delle forme che sono proprie dei piani men­tale e astrale. Le forme-pensiero appartenenti a questa classe si manifesta­no quasi sempre sul piano astrale, perché la maggior parte di esse sono espressioni di sentimenti e anche di pensieri. Tali forme ondeggiano stac­cate nell’atmosfera, emettendo continuamente vibrazioni analoghe a quel­le proiettate originariamente dal loro creatore. Se non vengono a contat­to con un altro corpo mentale, la radiazione esaurisce gradatamente la sua provvista di energia e la forma si disgrega; ma se riescono a svegliare vibra­zioni simpatiche in un corpo mentale vicino, vi si stabilisce una corrente d’attrazione e la forma-pensiero viene generalmente assorbita da questo corpo mentale.

Da quanto abbiamo detto si vede che l’influenza di una forma-pensiero è molto meno intensa di quella di una vibrazione-pensiero, ma agisce con maggior precisione. Una vibrazione-pensiero riproduce pensieri di ordine simile a quello del pensiero da cui ebbe origine; mentre una forma-pensiero riproduce lo stes­so pensiero. Le radiazioni possono toccare migliaia di persone e provocare in es­se pensieri dello stesso livello di quello originale, senza che alcuno di questi sia identico al primo; invece la forma-pensiero può toccare solo un piccolo nume­ro di persone, ma riproduce esattamente l’idea iniziale.

I pensieri e i sentimenti imprecisi si manifestano come nuvole vaghe; quelli precisi creano forme nettamente definite. Così una forma di affetto ben caratterizzata, diretta verso una data persona, assume l’aspetto di un proiettile; un pensiero di affettuosa protezione è in qualche modo simile a un uccello, con una parte centrale gialla e due proiezioni sotto forma di ali dal colore rosa vivo; un pensiero di amore universale diventa un sole color rosa con raggi in tutte le direzioni.

I pensieri in cui predomina egoismo o cupidigia generalmente prendo­no una forma uncinata; in certi casi questi uncini si attaccano tutto intorno all’oggetto desiderato.

In generale l’energia di un pensiero egoistico si muove in una curva chiusa, e inevitabilmente ritorna a scaricarsi al suo proprio livello. Invece un pensiero o un sentimento altruista si slancia in una curva aperta, e così non ritorna – nel senso usuale di questa parola – ma penetra nel piano su­periore, perché soltanto in un’atmosfera superiore, con una dimensione di più, può trovar posto per la sua espansione. Nel passare sul piano superio­re un tal pensiero o sentimento apre, si potrebbe dire in modo simbolico, una porta di dimensioni corrispondenti al suo diametro, e così crea un ca­nale attraverso cui i piani superiori possono irradiarsi sugli inferiori, spes­so con risultati meravigliosi per il pensatore e per gli altri, come nel caso della preghiera.

La meditazione su un Maestro crea un legame con lui che appare al chiaroveggente come una specie di linea luminosa. Il Maestro percepisce sempre nel suo subcosciente l’azione di tale linea, e in risposta invia lungo questa linea una corrente di magnetismo persistente che continua ad agire anche molto tempo dopo che è terminata la meditazione. In siffatta medita­zione la regolarità è un fattore molto importante.

Un pensiero di devozione ben definito e sostenuto può avere una forma molto somigliante a quella di un fiore; l’aspirazione devozionale crea un co­no azzurro con l’apice verso l’alto.

Le forme-pensiero di devozione sono spesso bellissime, con contorni molto svariati, ma generalmente caratterizzate da petali che rivolgono le lo­ro punte in alto, come fiamme azzurre. Potrebbe darsi che questa rassomi­glianza floreale delle forme di devozione abbia portato l’abitudine di offrire fiori sugli altari, perché essi riproducono in forme visibili all’occhio fisico, quelle già esistenti sul piano astrale.

Una intensa curiosità o un grande desiderio di conoscere prende la for­ma di un serpente giallo; un’esplosione di collera o di irritazione appare co­me un lampo rosso e arancione; la collera prolungata come uno stile aguzzo di colore rosso; la gelosia collerica come un serpente bruno.Le forme prodotte da persone che hanno il completo controllo della men­te e delle emozioni e che sono addestrate a meditare, riescono chiare, simme­triche e di grande bellezza; spesso riproducono forme geometriche ben note, come triangoli intrecciati, stelle a cinque punte, esagoni, croci, ecc.: tutto ciò indica pensieri relativi all’ordine cosmico, o concetti metafisici.

Il potere di un pensiero creato dall’unione di un certo numero di perso­ne è sempre molto più esteso della somma dei singoli pensieri separati; si può quasi dire che esso è uguale al loro prodotto.

La musica produce anche delle forme, le quali non sono forme-pensie­ro nel vero senso della parola, a meno di non considerarle quale risultato del pensiero del compositore espresso dall’artista a mezzo dello strumento che egli suona.

Queste forme musicali variano secondo il genere di musica, secondo lo strumento e l’abilità dell’esecutore. Lo stesso brano musicale, suonato corret­tamente, costruirà sempre la stessa forma, ma questa sarà molto più grande e di tessuto diverso se l’opera viene eseguita sull’organo o da un’orchestra, anziché sul pianoforte. Vi è anche una differenza di tessuto fra le forme pro­dotte da una stessa musica suonata sul violino o sul flauto. La differenza è poi molto rilevante fra la radiosa bellezza della forma prodotta da un vero ar­tista e l’effetto relativamente scolorito prodotto da un cattivo musicante.

Le forme musicali restano compatte per un tempo considerevole – al­meno una o due ore — e continuano a emanare ovunque le loro caratteristi­che vibrazioni proprio come una forma-pensiero.

Nel lavoro Le forme-pensiero sono dati tre esempi a colori rappresentan­ti alcune forme costruite con musica di Mendelssohn, Gounod e Wagner.

Le forme musicali variano molto secondo i diversi compositori. Una ou­verture di Wagner produce un insieme magnifico, come se fosse costruito con montagne di fuoco e non di pietre. Una fuga di Bach costruisce una for­ma ben ordinata, audace e pur precisa, di aspetto rude ma simmetrico, con dei rivi paralleli di argento, d’oro e di rubino che corrono attraverso la forma manifestando le apparizioni successive del motivo. Una canzone senza paro­le di Mendelssohn costruisce un edificio aereo, come un castello di filigrana rivestito d’argento.

Le forme create dagli esecutori sono completamente distinte dalle forme-pensiero emanate dal compositore stesso, le quali spesso persistono per anni e anche per secoli se il compositore è sufficientemente apprezzato e compreso, sicché la sua concezione originaria è rinforzata dai pensieri degli ammiratori. Edifici analoghi sono costruiti dai poeti e dagli scrittori. Alle volte si vedono folle di spiriti di natura che ammirano le for­me musicali e s’immergono nelle onde d’influenza da esse emanate.

Studiando le forme-pensiero riprodotte a colori nei nostri libri è ne­cessario ricordare che le forme-pensiero sono oggetti a quattro dimensioni, per cui riesce impossibile descriverle in modo adeguato con le parole del nostro ordinario linguaggio riferentesi al mondo a tre dimensioni, è ancor meno possibile rappresentarle con esattezza su un foglio di carta a due di­mensioni. Gli studiosi della quarta dimensione si renderanno conto che il meglio che si possa fare è di rappresentare una sezione delle forme a quat­tro dimensioni.

Va notato un fatto che senza alcun dubbio ha un profondo significato: molte delle più elevate forme-pensiero hanno una stretta rassomiglianza con le forme dei regni vegetale e animale. Ciò fa presumere che le forze della na­tura lavorano seguendo leggi analoghe a quelle che reggono il mondo del pensiero e delle emozioni. Siccome l’universo intero è una potente forma-pensiero creata dal Logos, potrebbe darsi che alcuni minuscoli frammenti dell’universo siano il risultato di forme-pensiero provenienti da entità minori dedite allo stesso lavoro di creazione. Ciò richiama alla mente la credenza indiana dei 330 milioni di Deva.

Va anche notato il seguente fatto: alcune forme-pensiero sono cosi com­plesse e delicate che la mano dell’uomo non riesce a riprodurle, ma possono invece essere riprodotte con una certa approssimazione mediante mezzi mec­canici. Lo strumento conosciuto col nome di “armonografo” si compone di una punta sottile guidata da parecchi pendoli, ciascuno dei quali ha un mo­vimento proprio, e tutti questi movimenti fusi in uno solo guidano la pun­ta, in modo da registrare il movimento su una superficie.

Altre forme più semplici rassomigliano alle figure disegnate nella sabbia con la piastra Chladni o con l’eidofono (vedi Ediphone Voice Figures di Margate Watts Hugues).

Il riso di un fanciullo esce in un gorgoglio di curve rosee; il riso grossola­no di un idiota produce un effetto esplosivo in una massa irregolare, general­mente bruna o verde sporco. Il sogghigno lancia un informe proiettile rosso cupo, irto di punte e macchiato di verde-bruno. Il riso smoderato dell’egoista soddisfatto produce l’effetto di un mare di fango in ebollizione. Il riso nervoso crea un groviglio di alghe color marrone e giallo cupo che si ripercuote con ef­fetto deleterio sul corpo astrale. Il riso allegro e bonario ondeggia in forme ton­deggianti di verde e oro. Lo zufolare dolce e musicale produce un effetto simi­le a quello di un piccolo flauto, ma più acuto e più metallico. Il fischiare senza armonia lancia dei piccoli proiettili appuntiti, di colore bruno sporco.

L’agitazione e l’impazienza producono nell’aura vibrazioni tremolanti, per cui nessun pensiero o sentimento può entrarvi o uscirne senza distorsio­ne; anche un buon pensiero emesso da persona agitata nell’attraversare l’au­ra subisce un tremolio che di fatto lo neutralizza. La precisione del pensie­ro è essenziale, e questa può ottenersi soltanto con la completa calma, sen­za fretta e senza impazienza.

Il fischio stridulo di una locomotiva lancia un proiettile ancora più pe­netrante e più potente che l’abbaiare di un cane e produce sul corpo astrale un effetto paragonabile a quello di una sciabolata sul corpo fisico. Una feri­ta astrale guarisce in qualche minuto, ma gli effetti del corpo sull’organismo astrale non scompaiono con tanta prontezza.

Un colpo di cannone produce gravi effetti sulle correnti e sui corpi astra­li. I colpi di fucile o di pistola proiettano fiotti di piccole lance.

I ripetuti rumori agiscono sui corpi mentale e astrale proprio come le percosse sul corpo fisico. Nel corpo fisico si ha un risultato di dolore; nel cor­po astrale si ha irritazione, e nel corpo mentale un senso di stanchezza e di difficoltà a pensare chiaramente.

È evidente che tutti i rumori forti, acuti e improvvisi debbono essere possibilmente evitati da chi desidera mantenere i veicoli astrale e mentale in buona salute.

Particolarmente disastrosi riescono i rumori di una grande cit­tà per i corpi mentale e astrale ancora plastici di un fanciullo.

Vi è chi dice che esso corrisponde alla nota fa della nostra gamma musicale.

S’intende che è possibile distruggere una forma-pensiero, e ciò qualche volta si fa, come quando, per esempio, una persona è perseguitata dopo la morte da una forma-pensiero maligna creata senza dubbio dall’odio di chi fu da lui danneggiato durante la vita sul piano fisico. Sebbene una tal forma-pensiero possa avere l’apparenza di creatura vivente, essa non costituisce che una creazione temporanea di passione malvagia e non una entità in evoluzione, in modo che il distruggerla equivale allo scaricare una bottiglia di Leyda, il che non può costituire azione criminale.

Molte persone riconoscono che gli atti nocivi agli altri sono certamente riprovevoli, ma ben pochi riconoscono che è ugualmente riprovevole il sen­tire gelosia, odio, ambizione, ecc. anche se tali sentimenti non sono tradotti in parole o in atti. L’esame delle condizioni della vita dopo la morte ci dimostrerà come tali sentimenti nuocciano all’uomo che li nutre e gli causino vere sofferenze anche dopo la morte.

Lo studio delle forme-pensiero mostra allo studioso serio le enormi pos­sibilità di tali creazioni e la responsabilità derivante dal loro uso. I pensieri non solo sono reali, ma sono anche estremamente potenti. Ognuno di noi ne produce continuamente, giorno e notte. Talvolta non è possibile rendere materialmente un servizio a coloro che ne abbisognano, ma abbiamo sempre la possibilità di recare aiuto col pensiero, sicuri di produrre un risultato con­creto. Nessuno dovrebbe esitare a far uso di questo potere in tutta la sua estensione, sempre che il suo corpo sia altruista e tenda all’adempimento del piano divino di evoluzione.

Il corpo astrale – Arthur Powell