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Le forme pensiero e gli elementali – Arthur Powell

Nov30
on 30 Novembre 2017 at 23:07
Posted In: Esoterismo

Il corpo astrale - Arthur PowellL’astrale e il mentale sono i corpi maggiormente interessati nella pro­duzione di ciò che chiamiamo le forme-pensiero. Il termine forma-pensiero non è del tutto esatto, perché le forme prodotte possono essere costituite di sola materia mentale, oppure di materia mentale e astrale, com’è nella maggior parte dei casi. Sebbene in questo libro trattiamo il corpo astrale e non il corpo mentale, pure per rendere intelligibile l’argomento è necessario svilupparlo ampia­mente dal lato mentale come dal lato astrale, perché per lo più le forme-pen­siero contengono materia dei due piani. Un pensiero puramente intellettuale e impersonale – come un pensiero di algebra o di geometria – sarebbe costituito solo di materia mentale. Ma se contiene il minimo elemento di desiderio personale o egoistico si avviluppa di materia astrale oltre quella mentale. Se poi il pensiero ha un carattere spi­rituale, se è colorito di amore e di aspirazioni elevate o di profondi sentimen­ti altruistici, allora può entrarvi qualche cosa dello splendore e della gloria del piano buddico.

Ogni pensiero ben determinato produce due effetti: anzitutto una vibra­zione irradiante e poi una forma fluttuante.

La vibrazione che emana il corpo mentale è accompagnata da un effet­to di colori paragonabile a quello della luce solare sulla schiuma che si forma alla base di una cascata, ma con colori infinitamente più vividi e delicati.

Questa vibrazione irradiante tende a riprodurre il suo ritmo in tutti i corpi mentali su cui riesce a estendere la sua influenza, cioè tende a produr­re pensieri del tipo medesimo del corpo mentale da cui è stata emanata. E utile notare a questo riguardo che la vibrazione porta con sé non il contenu­to del pensiero, ma il suo carattere. Così le onde di pensiero-emozioni che emana un Indù rapito in estasi devozionalmente per Shri Krishna tendono a stimolare sentimenti devozionali in tutti quelli che ne subiscono l’influenza, non però necessariamente per Shri Krishna, ma nel caso di un cristiano per il Cristo, nel caso di un buddista per il Signore Buddha, ecc.

L’effetto di queste vibrazioni dipende principalmente dalla precisione del pensiero-emozione, come pure dalla quantità di forza che vi è contenuta.

Queste vibrazioni producono effetti sempre più piccoli a misura che si allontanano dalla loro sorgente, e probabilmente essi vibrano in ragione del cubo delle distanze e non del quadrato a causa della dimensione supplementare (la quarta) che entra in gioco.

La distanza che può raggiungere un’onda di pensiero dipende anche dal­la resistenza che incontra.

Le onde di tipo inferiore di materia astrale vengono di solito subito de­viate e sopraffatte da una folla di vibrazioni dello stesso livello, così come un suono delicato viene soffocato dal rumore di una grande città.

Il secondo effetto, la forma fluttuante, è prodotto dal corpo mentale che vibrando proietta una parte di sé, e la sua forza viene determinata dalla natu­ra del pensiero; questo attiva intorno a sé materia di un ordine corrisponden­te di finezza presa dall’essenza elementale dell’ambiente del piano astrale. Ciò corrisponde a una forma-pensiero pura e semplice, com­posta unicamente di materia mentale.

Se essa è costituita dalle più sottili specie di materia, ha grande potenza ed energia, e può essere utilizzata come agente efficacissimo se viene indiriz­zata da una volontà ferma e tenace.

Quando un uomo indirizza la sua energia verso oggetti desiderati, oppu­re è occupato in attività passionali o emotive, si produce nel suo corpo astra­le un fenomeno analogo a quello descritto per il corpo mentale: il corpo astrale proietta una frazione di sé che si avviluppa di essenza elementale del piano astrale. Tali forme pensiero-desiderio sono il frutto di Kama-Manas, la mente dominata dalla natura animale, Manas dominato da Kama.

Una tal forma pensiero-desiderio ha per corpo l’essenza elementale e per anima il desiderio o la passione che l’ha prodotta. Queste due specie di forme-pensiero, puramente mentali o miste a desiderio, vengono dette elementali artificiali. La gran maggioranza delle forme-pensiero ordinarie sono del secondo tipo, perché ben pochi pensieri di uomini e donne ordinarie so­no scevre di desideri, passione o emotività.

Le essenze elementali dei piani astrale e mentale, che possiedono una vi­ta propria semi-intelligente, reagiscono molto facilmente all’influenza del pensiero e del desiderio umano; per conseguenza ogni impulso emanato dal corpo mentale o dal corpo astrale dell’uomo viene immediatamente rivesti­to di un temporaneo veicolo di essenza elementale. Questi elementali artifi­ciali diventano così per un certo tempo una specie di creature viventi, entità intensamente attive, animate dalle idee che le produssero. I chiaroveggenti inesperti spesso le confondono con le vere entità viventi.

Così, quando un uomo pensa a un oggetto concreto – un libro, una ca­sa, un paesaggio, ecc. – egli costruisce con la materia del suo corpo mentale una minuscola immagine dell’oggetto. L’immagine ondeggia nella parte su­periore del corpo mentale, abitualmente davanti al viso, all’altezza degli oc­chi, e resta così per tutto il tempo in cui l’uomo contempla l’oggetto, e gene­ralmente anche qualche tempo dopo: la durata della sua vita dipende dall’in­tensità e dalla precisione con cui fu pensata. La forma è effettivamente obiet­tiva, e può essere vista da un’altra persona dotata di vista mentale.

I principi base della produzione di tutte le forme pensiero-emozione sono:

  1. Il colore è determinato dalla qualità del pensiero o dell’emozione.
  2. La forma è determinata dalla natura del pensiero o dell’emozione.
  3. La precisione di contorno è determinata dalla precisione del pensie­ro o dell’emozione.

La durata della vita di una forma-pensiero dipende: 1) dalla sua intensi­tà iniziale; 2) dall’energia che continua a esserle fornita mediante la ripetizio­ne del pensiero, sia da parte del suo autore che da parte di altri. La sua vita ! può essere continuamente rinforzata dalla ripetizione del pensiero, e una forma-pensiero nutrita regolarmente acquista una grande stabilità. Le forme- pensiero di carattere analogo si attraggono e si fortificano a vicenda, produ­cendo una forma di grande energia e intensità.

Inoltre, sembra che la forma-pensiero abbia l’istinto di prolungare la pro­pria vita, per cui reagisce sul suo creatore, tendendo a eccitare in lui la ripetizio­ne del sentimento che l’aveva creata. Essa agisce nello stesso modo, sebbene me­no efficacemente, su tutte le persone con cui può venire a contatto.

I colori con cui le forme-pensiero si esprimono sono identici a quelli dell’aura.
Lo splendore e l’intensità dei colori corrispondono generalmente alla forza e all’attività dei sentimenti.

Possiamo classificare le forme-pensiero in tre categorie:

  1. quelle che sono in relazione soltanto col loro creatore;
  2. quelle che sono in relazione con altre persone;
  3. quelle che non sono propriamente personali.

Se il pensiero di un uomo si riferisce a lui stesso oppure è basato su un sentimento personale, come lo sono la maggior parte dei pensieri, la forma resta nelle immediate vicinanze del suo creatore. Conseguentemente, appena egli verrà a trovarsi in uno stato passivo, non essendo in attività i suoi pensie­ri e i suoi sentimenti, la forma-pensiero ritornerà e si scaricherà sopra di lui. Inoltre, ognuno agisce come una calamita attirando a sé le altrui forme-pen­siero analoghe alle sue, e da ciò deriva il rafforzamento di energia provenien­te dall’esterno. Le persone sensitive spesso credono in tal caso di essere tenta­te da qualche “demonio”, mentre realmente non è che la loro stessa forma pensiero-desiderio che causa la “tentazione”. Una lunga ripetizione dello stes­so pensiero può durare degli anni e acquistare l’apparenza e la potenza di una vera entità vivente. Molte persone passano la loro vita letteralmente impri­gionate in una gabbia che essi stessi si sono fabbricata, avvolte da una quan­tità di forme create dai loro pensieri abituali. Una conseguenza molto impor­tante di ciò è che gli uomini guardano il mondo attraverso le loro forme- pensiero, e quindi vedono ogni cosa tinta da tali forme.

Così le forme-pensiero reagiscono sull’individuo stesso che le ha prodot­te, tendendo a riprodursi e costituendo precise abitudini di pensare e di sen­tire, le quali possono riuscire di aiuto se sono di carattere elevato, ma spesso sono di ostacolo per l’evoluzione, perché oscurano la visione mentale e faci­litano la formazione di certe disposizioni d’animo o di abitudini ostinate e false, che possono anche diventare veri vizi.

Come ha scritto un Maestro, «l’uomo incessantemente crea nel suo am­biente un mondo a sé, popolato dai prodotti della sua immaginazione, dei suoi pensieri, degli impulsi e delle passioni». Queste forme-pensiero restano nella sua aura, crescono in numero e in intensità, e alcune arrivano a domi­nare a tal punto la sua vita mentale ed emozionale che l’individuo obbedisce ai loro impulsi anziché ragionare liberamente: così vengono create le abitudi­ni, espressioni esteriori della forza che si è immagazzinata, e così si costruisce pure il proprio carattere.

Inoltre, siccome ogni uomo lascia dietro di sé una serie di forme-pensie­ro, ne deriva che quando noi camminiamo nella via siamo immersi in un oceano di pensieri provenienti dagli altri. Se l’individuo ha per un po’ la mente vuota, i pensieri degli altri subito l’attraversano, e se uno di tali pen­sieri riesce ad attirarne l’attenzione la sua mente se ne impossessa, lo fa suo, lo rinforza con l’energia che vi aggiunge e poi lo proietta, in modo che esso , j potrà ancora influenzare qualcun altro. Perciò l’uomo non è responsabile di un pensiero che gli ondeggi intorno, ma diventa responsabile se lo raccoglie, lo medita e poi lo riemana rafforzato.

L’ipnotismo ci dà un altro esempio di forma-pensiero. L’operatore può ‘ creare una forma-pensiero e proiettarla su un foglio bianco, dove diventa vi­sibile per il soggetto ipnotizzato; oppure può rendere la forma così obiettiva che il soggetto la vede e la sente come se fosse un vero oggetto fisico. La let­teratura sull’ipnotismo è piena di tali esempi.

Se una forma-pensiero è diretta verso un’altra persona, si muove verso di essa e può produrre uno dei seguenti risultati:

  1. Se nell’aura della persona si trova della materia capace di sintonizzarsi con le vibrazioni della forma-pensiero, questa resta presso la persona o anche nella sua aura e, appena se ne presenti l’occasione, si scarica auto­maticamente, tendendo a rafforzare nella persona il suo genere partico­lare di vibrazione. Se l’individuo preso di mira da una forma-pensiero si i trova in quel momento occupato, oppure è intensamente preso da un dato ordine di idee, la forma-pensiero non può scaricarsi su quel corpo mentale che già vibra in modo diverso, e resta nelle vicinanze sino a quando il corpo mentale non sia diventato sufficientemente calmo per permetterle d’entrare: allora si scarica immediatamente. Facendo ciò es­sa sembra manifestare molta intelligenza e adattabilità, sebbene non si tratti che di una forza che agisce sulla linea della minor resistenza, facen­do continuamente pressione in una stessa direzione e profittando del primo canale che riesce a trovare.Evidentemente, con la ripetizione dello stesso pensiero, tali elementi vengono rafforzati e la loro vita viene prolungata.
  2. Se invece nell’aura della persona non vi è materia capace di rispon­dervi, la forma-pensiero non può assolutamente agire su tale persona. Essa rimbalza allora con una forza proporzionale a quella con cui è arrivata e ritorna al suo creatore. Così, per esempio, il pensiero del desiderio di bere non riuscirebbe a penetrare nel corpo di un uomo perfettamente temperato: esso urterebbe il suo corpo astrale senza potervi penetrare e ritornerebbe verso il suo autore.

Il vecchio detto secondo cui le maledizioni (e così pure le benedizioni) ritornano a posarsi nella propria casa esprime questa verità e spiega i casi in cui cattivi pensieri indirizzati verso un uomo buono ed evoluto non l’hanno per nul­la toccato, ma hanno reagito sul loro autore, talvolta con effetto terribile e deleterio. È evidente quindi il corollario: un cuore e uno spirito puri costituiscono la migliore protezione contro gli assalti di pensieri o di sentimenti ostili.

Al contrario, una forma-pensiero di amore e di desiderio di protezione fortemente indirizzati verso una persona amata, si comporta come un vero agente di protezione: cerca tutte le opportunità di servire e di difendere, rafforza le energie amiche ed indebolisce quelle avverse che raggiungono l’aura. Essa può proteggere il suo oggetto dall’impurità, dall’irritabilità, dalla paura, ecc.

Così i pensieri amichevoli e gli auguri sinceri creano e mantengono vivo ciò che in realtà costituisce un “angelo custode” che resta vicino alla persona pensata, dovunque essa possa trovarsi. Molte volte i pensieri e le preghiere di una madre, per esempio, hanno dato aiuto e protezione al fanciullo. Queste forme-pensiero possono essere viste dai chiaroveggenti e in casi eccezionali possono anche materializzarsi e diventare fisicamente visibili.

Appare quindi evidente che un pensiero di amore inviato da una perso­na a un altra ha l’effetto di far trasferire una certa quantità di forza e di ma­teria dalla persona che ha emesso il pensiero al ricevente.

Se il pensiero è sufficientemente forte la distanza non influisce affatto; ma un pensiero debole e incerto agisce solo entro certi limiti.

Un caso tipico di forma-pensiero si ha quando un individuo pensa fortemente a se stesso come se si trovasse in un altro luogo. La forma così crea­ta contiene una grande proporzione di materia mentale, si modella secondo l’immagine del pensiero ed è dapprima piccola e compressa, poi attira a sé una gran quantità di materia astrale e di solito raggiunge la grandezza natu­rale prima di arrivare a destinazione. Tali forme sono spesso viste dai chiaroveggenti e frequentemente sono confuse col corpo astrale dell’individuo o con l’individuo stesso.

In questo caso il pensiero o il desiderio deve essere abbastanza forte per potersi avere una di queste tre conseguenze: 1) far apparire, per influenza mesmerica, l’immagine del pensatore nella mente della persona a cui egli desidera apparire; 2) stimolare con lo stesso potere le facoltà psichiche della persona in modo che essa diventi capace di vedere il visitatore astrale; 3) pro­durre una materializzazione temporanea che riesca fisicamente visibile.

Le apparizioni al momento della morte, che non sono molto rare, spesso sono in realtà la forma astrale del moribondo, ma possono anche essere forme- pensiero create dal forte desiderio di vedere qualche amico prima di morire. Tal­volta il visitatore viene percepito subito dopo la morte anziché prima ma per di­verse ragioni questo genere di apparizioni è meno frequente dell’altro.

Un fantasma di famiglia può essere: 1) una forma-pensiero; 2) una manifestazione straordinariamente viva nella luce astrale; 3) un antenato anco­ra legato alla terra che frequenta un determinato luogo.

A questo riguardo si può aggiungere che in ogni luogo dove si è avuto un forte sentimento di terrore, dolore, collera, odio, ecc., ne risulta un’azio­ne così potente sulla luce astrale che le persone appena dotate di facoltà psi­chiche possono esserne impressionate più tardi nello stesso posto. Un legge­ro aumento di sensibilità permetterebbe di vedere l’intera scena: da ciò le molte storie di case infestate e le influenze sgradevoli di tali posti, come Tyburn Tree, la camera degli orrori di Madama Tussaud, ecc.

Le apparizioni nei luoghi dove è stato commesso un delitto sono gene­ralmente forme-pensiero proiettate dal criminale, il quale – vivo o morto, ma soprattutto quando è morto – resta continuamente occupato a ripensare le circostanze del suo atto. Nel giorno dell’anniversario del delitto questi pen­sieri sono naturalmente più intensi: la forma-pensiero può perciò diventare tanto forte da materializzarsi e diventare percettibile alla vista fisica. Questa è la ragione per cui in molti casi la manifestazione è periodica.

Allo stesso modo un gioiello che abbia scatenato delle passioni con conseguenze delittuose, può, per migliaia di anni, conservare traccia delle passio­ni senza alcun indebolimento, e continuare a emettere le radiazioni caratte­ristiche di quelle passioni.

Un pensiero particolarmente potente e concentrato, sia esso una benedizione o una maledizione, fa nascere un elementale che in realtà è una batte­ria vivente di accumulatori, munita di una specie di meccanismo a orologeria. Questo può essere congegnato in modo che si scarichi ogni giorno a una data ora, oppure a un dato anniversario, oppure in determinate circostanze.

Si conoscono molti esempi di questo genere di elementali, particolarmente nelle montagne della Scozia, dove si verificano spesso dei fenomeni fisici pri­ma della morte di un membro della famiglia. In questo caso generalmente è la possente forma-pensiero di un antenato che dà l’avvertimento, secondo le intenzioni da cui essa è vitalizzata.

Un desiderio sufficientemente potente – come un prolungato intenso amore oppure un odio velenoso – crea una volta per tutte una entità che poi si attacca completamente al suo autore e compie il lavoro per cui è stata pro­dotta, qualunque siano posteriormente le intenzioni e il desiderio del creato­re. Un semplice richiamo non può impedire la sua azione, allo stesso modo in cui il pensiero non può arrestare la palla di fucile quando il colpo è parti­to. Ma il suo potere può essere grandemente neutralizzato facendolo seguire da pensieri di tendenza contraria.

Eccezionalmente un elementale di tal genere, quando non riesce a scaricare la sua energia sulla persona a cui è diretta o sul suo autore, può diventa­re una specie di demonio errante ed essere attirato da ogni persona che abbia sentimenti affini. Se è sufficientemente forte, può anche impadronirsi di una larva fluttuante in cui più facilmente conserva le proprie energie. In questa forma esso può manifestarsi attraverso un medium e, qualifi­candosi per un amico ben conosciuto, può acquistare influenza su persone che diversamente non avrebbe potuto sottomettere alla sua autorità.

Tali elementali, siano essi formati coscientemente o incoscientemente, una volta diventati demoni erranti, cercano sempre di prolungare la propria esistenza, sia nutrendosi come vampiri della vitalità degli esseri umani, sia in­fluenzandoli per ottenere delle offerte. Presso le tribù semiselvagge essi rie­scono spesso a farsi riconoscere come divinità del villaggio o delle famiglie.

Attingendo vitalità dai devoti o con la nutrizione che ricavano dalle of­ferte, essi possono prolungare la loro esistenza per anni e anche per secoli. Qualche volta possono pure produrre piccoli fenomeni occasionali per sti­molare la fede e lo zelo dei loro seguaci e si rendono sempre in qualche mo­do molesti se vengono trascurate le offerte.

La grande maggioranza delle forme-pensiero sono semplici copie o immagini di persone o di oggetti materiali. Esse sono anzitutto costruite nel corpo mentale, poi se ne escono e restano sospese davanti al fumo. Tutto ciò può av­venire per qualsiasi forma di pensiero, sia di persone, case, paesaggi o altro.

Un pittore, per esempio, costruisce con la materia del suo corpo menta­le una concezione del futuro lavoro, la proietta nello spazio davanti a sé, la mantiene nella zona della sua mente e poi la copia. Questa forma pensiero-emozione persiste e può essere considerata come la controparte invisibile della tavola che emetterà poi le sue particolari vibrazioni e agirà su tutti quelli che verranno a trovarsi nella sua sfera d’influenza.

Nello stesso modo uno scrittore costruisce nella materia mentale le im­magini dei suoi personaggi, poi a piacere fa muovere questi fantocci secondo un certo piano, in modo che l’intreccio del lavoro si svolge effettivamente davanti a lui.

Curioso è l’effetto di un simile caso. Uno spirito mistificatore può animare le immagini e farle agire in modo differente da quello stabili­to dall’autore. Più frequentemente uno scrittore deceduto può percepire queste immagini, ed essendo ancora interessato nell’arte dello scrivere può modellare i personaggi e influenzare le loro azioni a seconda delle proprie idee. Colui che ef­fettivamente scrive il racconto vede così spesso svolgersi l’azione secondo un pia­no completamente diverso dalla sua primitiva concezione.

Leggendo un libro, un allievo avanzato che concentri pienamente la sua attenzione può venire a contatto con la forma-pensiero originale, rap­presentante la concezione dell’autore all’epoca in cui egli scriveva. Attraver­so la forma-pensiero può essere raggiunto l’autore stesso e, in tal modo, l’allievo può ottenere insegnamenti supplementari o chiarimenti su punti difficili.

Nei mondi mentale e astrale esistono molte versioni di storie conosciu­te, di cui ogni nazione generalmente ha una versione particolare, coi perso­naggi presentati nel costume nazionale. Esistono così eccellenti forme-pen­siero quasi viventi di persone come Sherlock Holmes, il Capitano Kettle, Ro­binson Crusoe, gli eroi di Shakespeare, ecc.

In realtà sul piano astrale vi è un gran numero di forme-pensiero di ca­rattere quasi permanente, le quali generalmente sono il risultato del lavoro accumulato di parecchie generazioni. Molte di esse si riferiscono alla cosid­detta storia religiosa, e il loro effetto sulle genti sensitive costituisce la causa dei numerosi racconti dati in buona fede da veggenti incolti di ambo i ses­si. Tutti i grandi avvenimenti storici, a cui moltissime persone hanno pensa­to e dei quali hanno formato immagini vivaci, esistono come forme-pensie­ro sul piano mentale e queste, se sono accompagnate da una forte emozio­ne, si materializzano pure nella materia astrale e possono quindi esser viste da un chiaroveggente. Ciò avviene anche per le scene e le situazioni dram­matiche della letteratura e del teatro.

Se si considerano nel loro insieme queste forme-pensiero o elementi artificiali, è facile vedere l’importanza dei loro effetti nella genesi dei sentimen­ti nazionali o di razza, perché le’ forme-pensiero affini tendono a raggrupparsi per formare una specie di entità collettiva. Noi vediamo ogni cosa attraverso questa atmosfera, ogni pensiero ne risulta più o meno deformato, e i nostri corpi astrali vibrano in armonia con essa. Siccome la maggior parte delle persone ha tendenza ricettiva, e non attiva, esse si comportano quasi come riproduttori automatici dei pensieri che le raggiungono, e così l’atmosfera na­zionale viene continuamente intensificata. Questo fatto spiega chiaramente molti fenomeni della coscienza delle folle.

L’influenza di questi raggruppamenti di forme-pensiero va ancora più oltre. Le forme-pensiero di carattere distruttivo agiscono come disgreganti, e spesso precipitano le catastrofi sul piano fisico, producendo disgrazie, con­vulsioni naturali, tempeste, terremoti, inondazioni, o anche delitti, malattie, sconvolgimenti sociali e guerre.

Riesce possibile ai defunti e ad altre entità non umane, come ad alcun cattivi spiriti di natura, di penetrare in queste immagini-pensiero e di vivificarle. Il chiaroveggente provetto deve saper distinguere gli es seri viventi dalle forme-pensiero vivificate e i fatti salienti del mondo astrale dai modelli temporanei in cui essi si formano.

Una terza categoria di forme pensiero-emozioni è costituita da quel­le che non si riferiscono direttamente a un oggetto naturale, e che per conseguenza si esprimono attraverso forme loro proprie manifestando le loro particolari qualità nella materia di cui si avviluppano. L’esistenza di questo gruppo ci dà un’idea delle forme che sono proprie dei piani men­tale e astrale. Le forme-pensiero appartenenti a questa classe si manifesta­no quasi sempre sul piano astrale, perché la maggior parte di esse sono espressioni di sentimenti e anche di pensieri. Tali forme ondeggiano stac­cate nell’atmosfera, emettendo continuamente vibrazioni analoghe a quel­le proiettate originariamente dal loro creatore. Se non vengono a contat­to con un altro corpo mentale, la radiazione esaurisce gradatamente la sua provvista di energia e la forma si disgrega; ma se riescono a svegliare vibra­zioni simpatiche in un corpo mentale vicino, vi si stabilisce una corrente d’attrazione e la forma-pensiero viene generalmente assorbita da questo corpo mentale.

Da quanto abbiamo detto si vede che l’influenza di una forma-pensiero è molto meno intensa di quella di una vibrazione-pensiero, ma agisce con maggior precisione. Una vibrazione-pensiero riproduce pensieri di ordine simile a quello del pensiero da cui ebbe origine; mentre una forma-pensiero riproduce lo stes­so pensiero. Le radiazioni possono toccare migliaia di persone e provocare in es­se pensieri dello stesso livello di quello originale, senza che alcuno di questi sia identico al primo; invece la forma-pensiero può toccare solo un piccolo nume­ro di persone, ma riproduce esattamente l’idea iniziale.

I pensieri e i sentimenti imprecisi si manifestano come nuvole vaghe; quelli precisi creano forme nettamente definite. Così una forma di affetto ben caratterizzata, diretta verso una data persona, assume l’aspetto di un proiettile; un pensiero di affettuosa protezione è in qualche modo simile a un uccello, con una parte centrale gialla e due proiezioni sotto forma di ali dal colore rosa vivo; un pensiero di amore universale diventa un sole color rosa con raggi in tutte le direzioni.

I pensieri in cui predomina egoismo o cupidigia generalmente prendo­no una forma uncinata; in certi casi questi uncini si attaccano tutto intorno all’oggetto desiderato.

In generale l’energia di un pensiero egoistico si muove in una curva chiusa, e inevitabilmente ritorna a scaricarsi al suo proprio livello. Invece un pensiero o un sentimento altruista si slancia in una curva aperta, e così non ritorna – nel senso usuale di questa parola – ma penetra nel piano su­periore, perché soltanto in un’atmosfera superiore, con una dimensione di più, può trovar posto per la sua espansione. Nel passare sul piano superio­re un tal pensiero o sentimento apre, si potrebbe dire in modo simbolico, una porta di dimensioni corrispondenti al suo diametro, e così crea un ca­nale attraverso cui i piani superiori possono irradiarsi sugli inferiori, spes­so con risultati meravigliosi per il pensatore e per gli altri, come nel caso della preghiera.

La meditazione su un Maestro crea un legame con lui che appare al chiaroveggente come una specie di linea luminosa. Il Maestro percepisce sempre nel suo subcosciente l’azione di tale linea, e in risposta invia lungo questa linea una corrente di magnetismo persistente che continua ad agire anche molto tempo dopo che è terminata la meditazione. In siffatta medita­zione la regolarità è un fattore molto importante.

Un pensiero di devozione ben definito e sostenuto può avere una forma molto somigliante a quella di un fiore; l’aspirazione devozionale crea un co­no azzurro con l’apice verso l’alto.

Le forme-pensiero di devozione sono spesso bellissime, con contorni molto svariati, ma generalmente caratterizzate da petali che rivolgono le lo­ro punte in alto, come fiamme azzurre. Potrebbe darsi che questa rassomi­glianza floreale delle forme di devozione abbia portato l’abitudine di offrire fiori sugli altari, perché essi riproducono in forme visibili all’occhio fisico, quelle già esistenti sul piano astrale.

Una intensa curiosità o un grande desiderio di conoscere prende la for­ma di un serpente giallo; un’esplosione di collera o di irritazione appare co­me un lampo rosso e arancione; la collera prolungata come uno stile aguzzo di colore rosso; la gelosia collerica come un serpente bruno.Le forme prodotte da persone che hanno il completo controllo della men­te e delle emozioni e che sono addestrate a meditare, riescono chiare, simme­triche e di grande bellezza; spesso riproducono forme geometriche ben note, come triangoli intrecciati, stelle a cinque punte, esagoni, croci, ecc.: tutto ciò indica pensieri relativi all’ordine cosmico, o concetti metafisici.

Il potere di un pensiero creato dall’unione di un certo numero di perso­ne è sempre molto più esteso della somma dei singoli pensieri separati; si può quasi dire che esso è uguale al loro prodotto.

La musica produce anche delle forme, le quali non sono forme-pensie­ro nel vero senso della parola, a meno di non considerarle quale risultato del pensiero del compositore espresso dall’artista a mezzo dello strumento che egli suona.

Queste forme musicali variano secondo il genere di musica, secondo lo strumento e l’abilità dell’esecutore. Lo stesso brano musicale, suonato corret­tamente, costruirà sempre la stessa forma, ma questa sarà molto più grande e di tessuto diverso se l’opera viene eseguita sull’organo o da un’orchestra, anziché sul pianoforte. Vi è anche una differenza di tessuto fra le forme pro­dotte da una stessa musica suonata sul violino o sul flauto. La differenza è poi molto rilevante fra la radiosa bellezza della forma prodotta da un vero ar­tista e l’effetto relativamente scolorito prodotto da un cattivo musicante.

Le forme musicali restano compatte per un tempo considerevole – al­meno una o due ore — e continuano a emanare ovunque le loro caratteristi­che vibrazioni proprio come una forma-pensiero.

Nel lavoro Le forme-pensiero sono dati tre esempi a colori rappresentan­ti alcune forme costruite con musica di Mendelssohn, Gounod e Wagner.

Le forme musicali variano molto secondo i diversi compositori. Una ou­verture di Wagner produce un insieme magnifico, come se fosse costruito con montagne di fuoco e non di pietre. Una fuga di Bach costruisce una for­ma ben ordinata, audace e pur precisa, di aspetto rude ma simmetrico, con dei rivi paralleli di argento, d’oro e di rubino che corrono attraverso la forma manifestando le apparizioni successive del motivo. Una canzone senza paro­le di Mendelssohn costruisce un edificio aereo, come un castello di filigrana rivestito d’argento.

Le forme create dagli esecutori sono completamente distinte dalle forme-pensiero emanate dal compositore stesso, le quali spesso persistono per anni e anche per secoli se il compositore è sufficientemente apprezzato e compreso, sicché la sua concezione originaria è rinforzata dai pensieri degli ammiratori. Edifici analoghi sono costruiti dai poeti e dagli scrittori. Alle volte si vedono folle di spiriti di natura che ammirano le for­me musicali e s’immergono nelle onde d’influenza da esse emanate.

Studiando le forme-pensiero riprodotte a colori nei nostri libri è ne­cessario ricordare che le forme-pensiero sono oggetti a quattro dimensioni, per cui riesce impossibile descriverle in modo adeguato con le parole del nostro ordinario linguaggio riferentesi al mondo a tre dimensioni, è ancor meno possibile rappresentarle con esattezza su un foglio di carta a due di­mensioni. Gli studiosi della quarta dimensione si renderanno conto che il meglio che si possa fare è di rappresentare una sezione delle forme a quat­tro dimensioni.

Va notato un fatto che senza alcun dubbio ha un profondo significato: molte delle più elevate forme-pensiero hanno una stretta rassomiglianza con le forme dei regni vegetale e animale. Ciò fa presumere che le forze della na­tura lavorano seguendo leggi analoghe a quelle che reggono il mondo del pensiero e delle emozioni. Siccome l’universo intero è una potente forma-pensiero creata dal Logos, potrebbe darsi che alcuni minuscoli frammenti dell’universo siano il risultato di forme-pensiero provenienti da entità minori dedite allo stesso lavoro di creazione. Ciò richiama alla mente la credenza indiana dei 330 milioni di Deva.

Va anche notato il seguente fatto: alcune forme-pensiero sono cosi com­plesse e delicate che la mano dell’uomo non riesce a riprodurle, ma possono invece essere riprodotte con una certa approssimazione mediante mezzi mec­canici. Lo strumento conosciuto col nome di “armonografo” si compone di una punta sottile guidata da parecchi pendoli, ciascuno dei quali ha un mo­vimento proprio, e tutti questi movimenti fusi in uno solo guidano la pun­ta, in modo da registrare il movimento su una superficie.

Altre forme più semplici rassomigliano alle figure disegnate nella sabbia con la piastra Chladni o con l’eidofono (vedi Ediphone Voice Figures di Margate Watts Hugues).

Il riso di un fanciullo esce in un gorgoglio di curve rosee; il riso grossola­no di un idiota produce un effetto esplosivo in una massa irregolare, general­mente bruna o verde sporco. Il sogghigno lancia un informe proiettile rosso cupo, irto di punte e macchiato di verde-bruno. Il riso smoderato dell’egoista soddisfatto produce l’effetto di un mare di fango in ebollizione. Il riso nervoso crea un groviglio di alghe color marrone e giallo cupo che si ripercuote con ef­fetto deleterio sul corpo astrale. Il riso allegro e bonario ondeggia in forme ton­deggianti di verde e oro. Lo zufolare dolce e musicale produce un effetto simi­le a quello di un piccolo flauto, ma più acuto e più metallico. Il fischiare senza armonia lancia dei piccoli proiettili appuntiti, di colore bruno sporco.

L’agitazione e l’impazienza producono nell’aura vibrazioni tremolanti, per cui nessun pensiero o sentimento può entrarvi o uscirne senza distorsio­ne; anche un buon pensiero emesso da persona agitata nell’attraversare l’au­ra subisce un tremolio che di fatto lo neutralizza. La precisione del pensie­ro è essenziale, e questa può ottenersi soltanto con la completa calma, sen­za fretta e senza impazienza.

Il fischio stridulo di una locomotiva lancia un proiettile ancora più pe­netrante e più potente che l’abbaiare di un cane e produce sul corpo astrale un effetto paragonabile a quello di una sciabolata sul corpo fisico. Una feri­ta astrale guarisce in qualche minuto, ma gli effetti del corpo sull’organismo astrale non scompaiono con tanta prontezza.

Un colpo di cannone produce gravi effetti sulle correnti e sui corpi astra­li. I colpi di fucile o di pistola proiettano fiotti di piccole lance.

I ripetuti rumori agiscono sui corpi mentale e astrale proprio come le percosse sul corpo fisico. Nel corpo fisico si ha un risultato di dolore; nel cor­po astrale si ha irritazione, e nel corpo mentale un senso di stanchezza e di difficoltà a pensare chiaramente.

È evidente che tutti i rumori forti, acuti e improvvisi debbono essere possibilmente evitati da chi desidera mantenere i veicoli astrale e mentale in buona salute.

Particolarmente disastrosi riescono i rumori di una grande cit­tà per i corpi mentale e astrale ancora plastici di un fanciullo.

Vi è chi dice che esso corrisponde alla nota fa della nostra gamma musicale.

S’intende che è possibile distruggere una forma-pensiero, e ciò qualche volta si fa, come quando, per esempio, una persona è perseguitata dopo la morte da una forma-pensiero maligna creata senza dubbio dall’odio di chi fu da lui danneggiato durante la vita sul piano fisico. Sebbene una tal forma-pensiero possa avere l’apparenza di creatura vivente, essa non costituisce che una creazione temporanea di passione malvagia e non una entità in evoluzione, in modo che il distruggerla equivale allo scaricare una bottiglia di Leyda, il che non può costituire azione criminale.

Molte persone riconoscono che gli atti nocivi agli altri sono certamente riprovevoli, ma ben pochi riconoscono che è ugualmente riprovevole il sen­tire gelosia, odio, ambizione, ecc. anche se tali sentimenti non sono tradotti in parole o in atti. L’esame delle condizioni della vita dopo la morte ci dimostrerà come tali sentimenti nuocciano all’uomo che li nutre e gli causino vere sofferenze anche dopo la morte.

Lo studio delle forme-pensiero mostra allo studioso serio le enormi pos­sibilità di tali creazioni e la responsabilità derivante dal loro uso. I pensieri non solo sono reali, ma sono anche estremamente potenti. Ognuno di noi ne produce continuamente, giorno e notte. Talvolta non è possibile rendere materialmente un servizio a coloro che ne abbisognano, ma abbiamo sempre la possibilità di recare aiuto col pensiero, sicuri di produrre un risultato con­creto. Nessuno dovrebbe esitare a far uso di questo potere in tutta la sua estensione, sempre che il suo corpo sia altruista e tenda all’adempimento del piano divino di evoluzione.

Il corpo astrale – Arthur Powell

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Il doppio eterico e il prana – Arthur Powell

Ott31
on 31 Ottobre 2017 at 23:30
Posted In: Esoterismo

Gli occultisti sanno che esistono almeno tre forze diverse e distinte, le quali sono emanate dal sole ed arrivano al nostro pianeta. Possono anche esservi altre innumerevoli forze – allo stato attuale delle nostre conoscenze nulla ci autorizza ad escluderlo -, ma quelle che noi conosciamo bene sono queste tre:

  1. Fohat o elettricità
  2. Prana o vitalità
  3. Kundalini o fuoco serpentino

Il doppio eterico di Arthur Powell - Diagramma delle forze solari ( fohat, prana, kundalini )

Fohat, o elettricità, comprende tutte le energie fisiche conosciute, le quali possono tutte tramutarsi scambievolmente l’una nell’altra, come l’elettricità, il magnetismo, la luce, il calore, il suono, l’affinità chimica, il movimento, ecc.

Prana, o vitalità, è una forza vitale la cui esistenza non è ancora ufficialmente riconosciuta, dagli scienziati ortodossi dell’occidente, benché alcuni l’abbiano intravista.

Kundalini, o fuoco serpentino, è conosciuto solo da pochissimi. La scienza ortodossa occidentale l’ignora completamente.

Queste tre forze restano distinte l’una dall’altra, ed a questo livello ( piano fisico ) nessuna di esse può tramutarsi in una delle altre. Questo è un concetto di grande importanza che lo studioso dovrebbe tenere ben presente.

Inoltre, queste tre forze non hanno alcuna relazione con le Tre Grandi Effusioni, le quali sono dei grandi sforzi speciali compiuti dalla Divinità Solare. Fohat, prana e kundalini sembrano essere invece piuttosto i risultati della Sua vita, delle Sue qualità in manifestazione, senza alcuno sforzo visibile.

Prana è una parola sanscrita, derivata da “pra” che significa avanti o fuori, e da “an”, che significa respirare, muoversi, vivere. Pra-an, o prana, significa quindi respiro o energia vitale, essendo questi termini più affini alla parola sanscrita. Siccome per i pensatori indiani non vi è che una sola Vita, una sola Coscienza, si è dato il nome di Prana al Sé Supremo, all’energia dell’Uno, alla Vita del Logos. Per conseguenza la vita di ogni piano può chiamarsi il prana del piano, in quanto prana è per ogni essere il soffio vitale.

“Io sono Prana… Prana è Vita”, dice Indra, il Gran Deva, Capo della gerarchia della vita nel mondo inferiore. Qui Prana esprime evidentemente la totalità delle forze vitali. Nel Mundakapanishat è detto che da Brahma, l’Unico, procede il Prana o la Vita. Prana è anche definito come Atma nella sua attività che si esteriorizza : “Da Atma è nato Prana” ( Prashnopanishat ). Prana, ci dice Shankara, è Kriyashakti, la shakti dell’azione, e non quella del sapere. Esso è considerato come uno dei sette elementi corrispondenti alle sette regioni dell’universo, ai sette rivestimenti di Bràhma, ecc. Questi sono: Prana, Manas, Etere, Fuoco, Aria, Acqua e Terra.

Tradotto in termini più occidentali, prana sul piano fisico è meglio considerato come vitalità, come energia integrante che coordina le molecole fisiche, le cellule, ecc. e le riunisce in un organismo definito. È il “Soffio di Vita” nell’organismo, o la parte del Soffio di Vita universale che un organismo si appropria durante il periodo di esistenza corporea, a cui noi diamo il nome di “una vita”. Senza la presenza del prana non potrebbe esistere alcun corpo fisico costituente un tutto completo e manifestantesi come una sola entità; senza prana, il corpo non sarebbe altro che un insieme di cellule sconnesse. Prana le riunisce e le associa in un tutto unico e complesso, percorrendo le diramazioni e le maglie del “tessuto vitale”, di quel risplendente tessuto aureo d’inconcepibile finezza e bellezza, costituito da un solo filo di materia buddica e da un prolungamento del Sutrama, nelle cui maglie vanno poi a collocarsi gli atomi più grossolani.

Prana è assorbito da tutti gli organismi viventi, giacché per la loro esistenza sembra essenziale una certa quantità di prana. Non è un prodotto della vita, ma al contrario l’animale vivente, la pianta, ecc. sono suoi prodotti.

H. P. Blavatsky paragona il prana, energia attiva produttrice di tutti i fenomeni vitali, all’ossigeno che mantiene la combustione, a questo gas datore di vita, agente chimico attivo in tutta la vita organica. Si paragona anche al doppio eterico, veicolo inerte della vita, all’azoto, gas inerte al quale si mescola l’ossigeno, per adattare quest’ultimo alla respirazione degli animali, e che entra pure largamente nella composizione di tutte le sostanze organiche.

Il fatto che il gatto è dotato di una straordinaria quantità di prana, ha fatto nascere la credenza popolare che esso possegga “nove vite”, e sembra che da ciò sia pure indirettamente derivato il carattere sacro che nell’antico Egitto si attribuiva a questo animale.

Sul piano fisico il prana costruisce tutti i minerali, ed è l’agente di controllo nelle trasformazioni chimico-fisiologiche del protoplasma, le quali trasformazioni formano i vari tessuti delle piante, degli animali e degli uomini. Questi tessuti rivelano la presenza del prana per il loro potere di reagire agli stimoli esterni.

La fusione del prana astrale con quello fisico crea la materia nervosa, che in fondo è la cellula, e che dà il potere di sentire il piacere ed il dolore. Sotto l’azione del pensiero le cellule si sviluppano in fibre, ed il prana che pulsa lungo queste fibre è costituito di prana fisico, astrale e mentale.

Negli atomi del piano fisico il prana segue le spirille. Nel primo giro della nostra catena la Vita Monadica fluttuante attraverso la Triade Spirituale ( Atma-Buddi-Manas ) vivifica il primo gruppo di spirille, le quali vengono usate dalle correnti praniche che agiscono sulla parte densa del corpo fisico. Nel secondo giro la Monade vivifica il secondo gruppo di spirille, attraverso le quali scorre il prana collegato al doppio eterico. Nel terzo giro il terzo gruppo di spirille è risvegliato dalla Vita Monadica, ed attraverso di esse scorre il prana kamico, che rende possibile le sensazioni del piacere e del dolore. Nel quarto giro la Vita Monadica risveglia il quarto gruppo di spirille, le quali diventano il veicolo del prana kama-manasico, rendendo così gli atomi adatti a far parte del cervello, affinché il pensiero possa esprimersi per mezzo di esso.

Il progresso dell’umanità normale è ora arrivato sino a questo punto. Certe pratiche di yoga portano allo sviluppo del quinto e sesto gruppo di spirille, che servono da canali a forme di coscienza più elevate.

Non bisogna confondere le sette spirille dell’atomo con i “vortici”, i quali sono in numero di dieci, tre grossolani e sette più fini. Nei primi tre circolano correnti di diverse elettricità, mentre gli altri sette più fini rispondono alle onde eteriche di ogni genere-suono, luce, calore, ecc.

La Dottrina Segreta parla di Prana come di vite invisibili o ignee che forniscono ai microbi “l’energia vitale costruttrice“, dando loro il mezzo di costruire le cellule fisiche. Quanto alle dimensioni, il più piccolo batterio sta ad una “vita ignea” come un elefante sta all’infusorio più microscopico. “Tutto quanto è visibile in quest’universo – dall’uomo primordiale, cosciente e divino, fino agli agenti incoscienti che costituiscono la materia – è opera di queste vite”. Mediante la manifestazione di Prana lo spirito privo di parola diviene colui che parla”.

Così tutta la vitalità costruttrice, nell’universo come nell’uomo, si riassume in Prana.

Un atomo è una “vita”, e la sua coscienza è quella del Terzo Logos. Un microbo è anche una “vita”, ma la sua coscienza è quella del Secondo Logos, appropriata e modificata dal Logos planetario e dallo “Spirito della Terra”.

La Dottrina Segreta espone poi “una verità fondamentale” della scienza occulta, e cioè: il Sole è la riserva della forza vitale; da esso partono correnti vitali che vibrano attraverso lo spazio, come pure attraverso gli organismi di ogni essere vivente sulla terra. Ecco come si esprimeva Paracelso a proposito del prana: “tutto un piccolo mondo è potenzialmente contenuto nel Liquor Vitae, un nervo fluido… il quale contiene la natura, la qualità, il carattere e l’essenza di tutti gli esseri“.

Paracelso gli dava pure il nome di Archaeus. Il Dott. B. Richardson, F. R. S., lo chiamava “etere nervoso”. Le foglie di salice di Nasmyth sono riserve di energia vitale solare. Il vero sole è nascosto dietro il sole visibile e genera il fluido vitale che circola attraverso tutto il nostro sistema durante un ciclo di dieci anni.

Il vecchio Aryan cantava che Surya “nascondendo la testa dietro le vesti di Yogi, faceva in modo che nessuno potesse vederlo”.

Si ritiene che la veste degli asceti indiani, color giallo rossastro con dei punti rosa, esprimeva il prana del sangue dell’uomo, simbolo del principio vitale contenuto nel sole, o ciò che oggi si chiama la cromosfera, la regione “color rosa”.

Naturalmente i centri nervosi sono alimentati anche dal veicolo del nutrimento, o corpo denso; ma prana è l’energia sovrana che agisce attraverso i centri nervosi, rendendo obbediente questo veicolo ed adattandolo alle esigenze dell’IO, la cui sede è l’intelligenza superiore.

È importante notare che sebbene i nervi siano nel corpo fisico, non è però il corpo fisico come tale che possiede la facoltà di sentire. Come veicolo, il corpo fisico non sente; esso è un semplice ricevitore di sensazioni. Il corpo eterico riceve l’urto delle vibrazioni, ma non è nelle sue cellule che risiede la facoltà di sentire il piacere o il dolore, sebbene vi sia un leggero risveglio di sensazioni vaghe e diffuse, come quella, per esempio, di una stanchezza generale.

I contatti fisici vengono trasmessi all’interno dal prana, generando sensazioni forti, acute e definite, ben diverse da quelle attutite e generiche che provano le cellule stesse. È dunque sempre il prana che conferisce agli organi fisici l’attività sensoriale e che trasmette le vibrazioni esterne ai centri dei sensi situati nel kama, e cioè nel veicolo immediatamente vicino a quello del doppio eterico, il Manomayakosha. Mediante il doppio eterico il prana scorre lungo i nervi del corpo, rendendoli atti ad agire come trasmettitori non solo degli urti esterni, ma anche della forza motrice proveniente dall’interno.

La funzione delle correnti vitali praniche nei doppi eterici dei minerali, dei vegetali e degli animali, è quella di risvegliarvi la materia astrale latente, racchiusa nella struttura dei loro elementi atomici e molecolari, producendovi un “fremito” che permette alla Monade della forma di incorporarvi materiale astrale, coi quali poi gli spiriti di natura costruiscono una massa appena organizzata, che è il futuro corpo astrale.

Nel minerale la materia astrale è così poco attiva che non vi è alcun notevole segno di attività dell’astrale sul fisico. Nei vegetali più elevati l’aumentata attività astrale agisce sul corpo eterico, ed attraverso questo sulla materia densa. Negli animali la coscienza astrale, molto più sviluppata, raggiunge il doppio eterico e per mezzo di vibrazioni eteriche stimola il complesso del sistema nervoso, il quale nei vegetali è appena accennato.

Così gli impulsi raccolti dalla coscienza – che è volontà di passare attraverso a delle esperienze – danno vita a vibrazioni astrali; queste a loro volta producono delle vibrazioni nella materia eterica. L’impulso viene quindi dalla coscienza, ma la costruzione del sistema nervoso, che la coscienza a questo stadio non è ancora capace d’intraprendere, è eseguita dagli spiriti di natura eterici, sotto la direzione degli Esseri Luminosi del terzo regno elementale e del Logos, che lavora attraverso l’Anima-gruppo.

In primo luogo appare nel corpo astrale un centro, che ha la funzione di ricevere le vibrazioni esterne e di rispondervi. Da questo centro astrale le vibrazioni passano al corpo eterico, producendovi dei vortici eterici che attirano a sé particelle di materia fisico più densa: queste finiscono per formare una cellula nervosa, e poi gruppi di cellule, che ricevendo le vibrazioni del mondo esterno, le trasmettono ai centri fisici e quelli astrali agiscono e reagiscono gli uni sugli altri, divenendo sempre più complessi ed efficienti. Con queste cellule nervose viene anzitutto costituito il sistema simpatico dagli impulsi originati nel mondo astrale, poi viene formato il sistema cerebro-spinale dagli impulsi che hanno origine nel mondo mentale.

Il sistema simpatico resta sempre collegato direttamente ai centri astrali. È importante notare che questi centri astrali non sono i chakram astrali, di cui parleremo più avanti, ma sono semplici raggruppamenti esistenti nel veicolo astrale; essi formano il principio dei centri destinati a costruire gli organi del corpo fisico. I chakram astrali si formano più tardi, in un periodo di evoluzione molto più avanzato.

Da questi centri – che non sono chakram – vengono formati dieci organi fisici. Di questi, cinque hanno la funzione di ricevere le impressioni dal mondo esterno: in sanscrito sono detti Inanendriyas, che letteralmente significa “sensi della coscienza” o centri sensori, i quali sono connessi con gli occhi, le orecchie, la lingua, il naso e la pelle; gli altri cinque hanno la funzione di trasmettere le vibrazioni dalla coscienza al mondo esterno: in sanscrito sono detti Karmen-driyas, “sensi dell’azione” o sensori, i quali generano l’azione, essendo questi i centri motori del cervello fisico connessi con gli organi sensoriali delle mani, dei piedi, della laringe, degli organi della generazione e della secrezione.

Lo studioso deve ben notare che il prana, il quale scorre lungo i nervi, è completamente diverso e distinto da ciò che si chiama il magnetismo umano o fluido-nervoso, il quale è generato nel corpo stesso dell’uomo. Il fluido nervoso, o magnetismo, mantiene la circolazione della materia eterica lungo i nervi, o più esattamente lungo quello strato di etere che avvolge ogni nervo, allo stesso modo che il sangue circola nelle vene. Come il sangue porta l’ossigeno al corpo, così il fluido nervoso porta con sé il prana.

Inoltre, come le particelle del corpo denso fisico continuamente cambiano e vengono sostituite da altre formate dagli alimenti, dall’acqua e dall’aria, così pure le particelle del corpo eterico continuamente cambiano e vengono rimpiazzate da nuove particelle eteriche, introdotte nel corpo con gli alimenti, con l’aria respirata e col prana, nella forma conosciuta col nome di “globulo di vitalità”, che descriveremo più avanti.

Prana, o vitalità, esiste su tutti i piani – fisico, astrale, mentale, ecc. Prana, la Vita Unica, è il “centro in cui sono fissati i raggi della ruota universale” (Inno a Prana, Atahrva Veda XI, 4). Però noi qui ci occuperemo soltanto del suo aspetto e della sua azione sul piano fisico. Va notato inoltre che sul piano fisico il prana è settemplice, e cioè esiste in sette forme diverse.

Abbiamo già visto che il prana è completamente indipendente e distinto dalla luce, dal calore, ecc.; pur tuttavia la sua manifestazione sul piano fisico sembra dipendere dalla luce solare: infatti, quando abbonda la luce abbonda anche il prana, quando manca quest’ultima manca pure il prana.

Il prana viene irradiato dal sole e penetra in alcuni degli atomi fisici ultimi, che in quantità innumerevole fluttuano nell’atmosfera terrestre. Questa forza pranica, come si è detto, “penetra” nell’atomo fisico, ma non dal di fuori; essa proviene da una dimensione superiore, la quarta, per cui al chiaroveggente appare come se scaturisse dal seno dell’atomo stesso.

Vi sono così due forze che penetrano l’atomo dall’interno:

  1. la forza della volontà del Logos, che mantiene l’atomo nella forma adatta
  2. la forza pranica

È importante notare che il prana proviene dal Secondo Aspetto della “Divinità Solare”, mentre la forza di volontà emana dal Terzo Aspetto.

La forza vitale trasmette all’atomo una vita addizionale che gli dà un potere di attrazione.

L’effetto del prana sugli atomi differisce nettamente da quelli dell’elettricità, della luce, del calore o di altre espressioni di Fohat. L’elettricità irrompendo negli atomi li fa deviare e li costringe ad agire in un dato modo; inoltre, imprime loro una diversa rapidità vibratoria. Ogni varietà di Fohat, come l’elettricità, la luce, il calore, determina una oscillazione dell’intero atomo; l’ampiezza di ogni oscillazione è enorme in confronto alle dimensioni dell’atomo stesso; ben inteso, queste forze agiscano sull’atomo dall’esterno.

Gli studiosi di occultismo conoscono la forma e la struttura dell’atomo fisico ultimo, la più piccola delle particelle di materia che costituiscono il piano fisico, le cui combinazioni determinano quelle molte altre che noi chiamiamo solidi, liquidi, gas, ecc.

L’energia pranica, dunque, emana dal sole, penetra in alcuni atomi della nostra atmosfera e li rende luminosi. Un simile atomo caricato di questa vita addizionale, possiede un potere d’attuazione sestuplo, cosicché immediatamente si aggrega altri sei atomi, li dispone secondo una determinata forma, dando luogo a ciò che in Chimica Occulta si chiama un elemento hyper-meta-proto, o combinazione di materia del sotto-piano sub-atomico. Questa combinazione differisce da tutte quelle sin qui osservate, per il fatto che la forza che la crea e la tiene unita proviene dal Secondo Aspetto della Divinità Solare anziché dal Terzo. Questa forma è stata chiamata “globulo di vitalità”.

I globuli per il loro bagliore e per la loro estrema attività, possono essere scorti in gran numero da chiunque in una giornata luminosa si dia la pena di fissare attentamente lo sguardo nell’atmosfera. Il miglior modo per vederli è quello di staccare lo sguardo dal sole e di concentrarlo a circa un metro di distanza, sopra uno sfondo di cielo limpido. Il globulo è brillante, quasi incolore e può essere paragonato alla luce bianca. Abbiamo già osservato che la forza vivificatrice di questi globuli, benché sia del tutto differente dalla luce, pare tuttavia che non possa manifestarsi senza questa. Quando il sole risplende, la vitalità scaturisce e si rinnova incessantemente, ed i globuli vengono generati in quantità incredibile; quando invece il tempo è nuvoloso, si nota una grande diminuzione di globuli, e durante la notte sembra che la loro produzione cessi interamente. Si può dire perciò che durante la notte viviamo della riserva prodotta il giorno prima, e benché sembri impossibile il suo completo esaurimento, pur tuttavia la riserva si impoverisce quando c’è un lungo seguito di giornate nuvolose.

Spetta naturalmente all’elementale fisico il compito di difendere il corpo e di assimilare la vitalità, in modo da reintegrare il corpo fisico. Quando il corpo fisico è sveglio, i nervi ed i muscoli sono in tensione, pronti ad agire immediatamente. Quando invece il corpo è addormentato, l’elemento fa sì che i nervi ed i muscoli si rilascino, ed esso si dà in modo particolare ad assimilare la vitalità. Questo spiega il potere grandemente ristoratore del sonno, sia pure di breve durata.

L’elementale lavora meglio nelle prime ore della notte, quando la vitalità è più abbondante. L’assorbimento di globuli è invece minimo dalla mezzanotte all’alba, ecco perché in queste ore avviene il maggior numero di decessi. Da ciò il detto: un’ora di sonno prima della mezzanotte vale due ore di quelle dopo. Non occorre dire che d’inverno l’apporto di prana è minore che di estate.

Inoltre, siccome il prana non è diffuso soltanto sul piano fisico, ma anche su tutti gli altri piani, l’emotività, l’intelligenza e la spiritualità ricevono il massimo stimolo sotto cieli puri, col grande aiuto della luce solare. Si può aggiungere che anche i colori del prana eterico corrispondono, fino ad un certo punto, alle relative tinte del piano astrale. Per ciò i buoni sentimenti ed i pensieri puri agiscono sul fisico, aiutandolo ad assimilare il prana ed a mantenersi in tal modo sano e vigoroso. Viene così chiarita la stretta relazione esistente fra la salute spirituale mentale ed emozionale con quella del corpo fisico; ci torna alla mente il ben noto detto del Signore Buddha: il primo passo sulla via del Nirvana è una perfetta salute fisica.

Il globulo di vitalità, dopo essersi caricato, rimane come un elemento sub-atomico, e non sembra soggetto ad alcun cambiamento o perdita di forza, finché non viene assorbito da un essere vivente.

Prima d’iniziare lo studio di un soggetto estremamente interessante ed importante, quale l’assorbimento del prana da parte del corpo fisico, occorre studiare il meccanismo del doppio eterico che rende possibile tale assorbimento.

Il doppio eterico – Arthur Powell

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La PNL usata nello stalking organizzato – Mark Rich

Set27
on 27 Settembre 2017 at 8:49
Posted In: Controllo mentale / Armi elettroniche, Stalking Organizzato

Video di Mark Rich in cui spiega come la programmazione neuro linguistica ( PNL ) venga usata nelle operazioni di gang stalking organizzato. Per ulteriori informazioni riguardo a questa tattica di tortura e persecuzione usata nello stalking organizzato vedi anche:Stalking organizzato – Tattiche, protocollo base e programmazione neuro linguistica ( PNL )

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Effetto uditivo (auditory effect) da microonde – Nick Begich

Ago11
on 11 Agosto 2017 at 14:08
Posted In: Controllo mentale / Armi elettroniche

Controlling the Human Mind - Nick BegichÈ possibile trasmettere a distanza un segnale al cervello di una persona che contiene specifici suoni e informazioni come voci eccetera?

È possibile inviare del suono in modo che solo la persona che viene presa di mira sente delle voci nella testa ma nessun altro le sente?

È possibile manipolare le emozioni e il comportamento di una persona da remoto usando apparecchiature elettroniche?

La risposta ad ognuna di queste domande è un assoluto sì.

Lo sviluppo di questa tecnologia – effetto uditivo da microonde – seguì una storia facilmente ricostruibile che ebbe inizio nei primi anni degli anni 1960, nel pieno della guerra fredda. Nel 1961, il dr. Allen Frey scrisse, “I dati in nostro possesso indicano che il sistema uditivo umano può rispondere ad impulsi di energia elettromagnetica in almeno una porzione dello spettro delle frequenze radio (RF). Inoltre, la risposta allo stimolo è istantanea e si può ottenere con un basso livello di potenza che è ben al di sotto di quello necessario per causare danni biologici. Per esempio, fu possibile indurre l’effetto con una potenza di 1/60 del livello di sicurezza standard per l’esposizione continua”. Questa scoperta ebbe ramificazioni incredibili perché significava che usando certe gamme di frequenze radio ( RF ) era possibile creare un suono che veniva percepito nel cervello di una persona usando livelli di potenza minimi e insignificanti.

Più tardi lo stesso anno un brevetto fu registrato dal dr. Puharich in cui dichiarò, “La presente invenzione è stata concepita per permettere di creare mezzi per la comunicazione audio, anche utile per migliorare l’udito, per esempio, e adatta a sistemi nuovi e migliorati per le comunicazioni uditive ausiliarie che trasmettono segnali audio attraverso la struttura dentale e il sistema nervoso facciale dell’utente” ( Brevetto USA 2,995,633 ). Questo rozzo dispositivo produceva un segnale che poteva venire sentito nel cervello inducendo una vibrazione che veniva trasferita attraverso le ossa nelle orecchie interne dove veniva poi trasferito al cervello attraverso il sistema nervoso. Puharich continuò con i suoi studi a riguardo ottenendo poi un brevetto supplementare nel 1965 ( Brevetto USA 3,170,993 ). Entrambe queste invenzioni avevano bisogno di un contatto fisico con la testa del soggetto.

Per il 1962, il dr. Allan Frey fece avanzare il suo lavoro e fu in grado di creare un suono in un soggetto a distanza usando un trasmettitore radio. “Utilizzando una densità di potenza estremamente bassa di energia elettromagnetica, fu in grado di indurre e fare percepire dei suoni ad esseri umani normali e sordi. L’effetto fu indotto da una distanza di centinaia di metri ( parecchie centinaia di piedi ) dall’antenna con un effetto istantaneo – appena il trasmettitore con una funzione di frequenza portante e di modulazione veniva acceso”. Questi furono i primi tentativi dei ricercatori di cercare di “sintonizzarsi” con il cervello umano nello stesso modo in cui ci si sintonizzerebbe con una stazione radio. Furono impiegati gli stessi livelli di potenza ma ad una frequenza diversa e con una bassa vibrazione ( modulazione di frequenza ) sull’onda portante che trasportava il segnale. Questo sistema è senza fili.

Nel 1968, un brevetto fu emesso per un dispositivo che veniva applicato alla pelle del soggetto. “Questa invenzione sfrutta l’eccitazione elettromagnetica del sistema nervoso di un mammifero e concerne più particolarmente a un metodo e un impianto per l’eccitazione del sistema nervoso di una persona tramite onde elettromagnetiche che è poi in grado di percepire le informazioni contenute nel segnale trasportato ( Brevetto USA 3,393,279 ).” Questa invenzione fu molto diversa dalle altre create in precedenza perché questo dispositivo era veramente in grado di mandare un segnale udibile e chiaro attraverso il sistema nervoso al cervello. Il dispositivo poteva venire applicato da qualche parte sul corpo e una voce chiara o della musica veniva sentita dal soggetto nella propria testa. Questo fu il dispositivo più incredibile che sia stato inventato alla fine degli anni 1950. Ci vollero degli anni per convincere gli ispettori che funzionasse. Il brevetto iniziale venne rilasciato dopo una dimostrazione del dispositivo con un dipendente sordo dell’ufficio brevetti degli Stati Uniti. Nel 1972, un secondo brevetto fu emesso allo stesso ricercatore dopo che era stato soppresso dai militari per quattro anni. Questo era molto più efficiente per via del fatto che era in grado di convertire una forma d’onda di un discorso in “un’onda quadra di ampiezza costante in cui le transizioni tra gli estremi dell’ampiezza sono distanziate per trasportare le informazioni del discorso ( Brevetto USA 3,647,970 ).” Il risultato venne raggiunto utilizzando il codice di frequenza o le successioni di coordinazione necessarie per i trasferimenti efficienti nel sistema nervoso dove i segnali potevano essere inviati al cervello e decifrati come suono allo stesso modo in cui il suono normale viene decifrato. Il risultato fu un suono chiaro e comprensibile.

Nel 2003, Robert Thiedemann di Monaco di Baviera, in Germania, ha fatto avanzare la tecnologia ancora di più con la creazione dell’Holophon in Germania e dell’Earthpulse Soundwave negli Stati Uniti. Questa tecnologia ha fatto avanzare il vecchio progetto con fedeltà e ne ha aumentato la chiarezza riguardo al trasferimento del suono con parecchi effetti interessanti riportati. Il dispositivo è stato rilasciato in Europa e l’inizio della produzione negli Stati Uniti è programmato per gli inizi dell’autunno 2006. Questo dispositivo viene usato per applicazioni di natura positiva e viene descritto più nel dettaglio nella seconda parte di questo libro.

Nel 1971, un sistema fu progettato che permetteva alle truppe di comunicare attraverso un trasmettitore radio che rende i nemici sordi e disorientati permettendo invece ai propri combattenti – e alleati – di comunicare. Il dispositivo è stato descritto come segue: “Essenzialmente, questa invenzione è un sistema che produce disorientamenti psicologici e disturbi dell’udito come anche una parziale sordità nel nemico durante le situazioni di combattimento. Un raggio molto direzionale viene emanato da una pluralità di trasduttori distinti ed è modulato da un suono, un codice o un discorso. L’invenzione può utilizzare varie forme e può includere radiatori mobili montati su un veicolo e orientati per convergere in un punto desiderabile. I veicoli sono posizionati indipendentemente e equipaggiati con un modulatore di frequenza comune o con i mezzi indispensabili per modulare il raggio acustico in relazione ad una frequenza fissa. Durante il combattimento le forze amiche verrebbero equipaggiate con un generatore di referenza per provvedere alla demodulazione del segnale proiettato che permetterebbe loro di ricevere un segnale intelligibile mentre il personale nemico verrebbe reso parzialmente sordo e inabile di ricevere qualsiasi trasmissione trasmessa nella forma di un segnale modulato ( Brevetto USA 3,566,347 )”. Quindi, in poche parole, la comunicazione a distanza del proprio personale può esser portata a termine mentre alle forze avversarie viene negato questo tipo di comunicazione senza fili usando un segnale a modulazione di frequenza.

Nel 1974, usando le microonde, si scoprì che era possibile per il destinatario di cambiare (trasdurre) il segnale in un segnale acustico. Questo segnale veniva “sentito” come se venisse da dentro o da dietro la testa. Nel resoconto viene dichiarato: “… si è scoperto che la “località apparente” del suono si è trasferita dalla testa dell’osservatore al ricevente. Il ricevente funge da trasduttore di energia dalle microonde a un segnale acustico. Questa osservazione, che facciamo con la migliore conoscenza in nostro possesso, non è stata descritta nella letteratura e può servire come un meccanismo per permettere di udire dei segnali ricevuti dalle microonde”.

Per il 1989, la scienza fece un altro balzo in avanti con la combinazione di un segnale modulato con un segnale portante di microonde. Questo fece in modo di permettere una consegna molto più efficiente del suono. Si dice che che, “Il suono viene indotto nella testa di una persona irradiando la testa con microonde nella gamma tra i 100 MHz e i 10’000 MHz che vengono modulate con una forma d’onda particolare. La forma d’onda consiste di “bursts” di frequenze modulate. Ogni burst è composto poi da 10-20 oscillazioni uniformemente distanziate e raggruppate strettamente insieme. La larghezza di un impulso è tra i 500 nanosecondi e i 100 microsecondi. La frequenza modulata è nella gamma tra i 10 nanosecondi e 1 microsecondo. Gli impulsi vengono modulati – modulazione di frequenza – e contengono un segnale audio per permettere a una persona la cui testa viene irradiata di udire voci, suoni ecc. ( Brevetto USA 4,877,027 ).” Due brevetti furono registrati quell’anno che avevano a che fare con questa scoperta. La prima invenzione aveva come scopo il permettere e il migliorare l’udito nei mammiferi. L’invenzione è basata sulla percezione dei suoni che vengono sentiti nella testa quando il cervello viene irradiato con segnali specifici di radiazione a microonde ( Brevetto USA 4,858,612 )”. E il secondo è una conferma delle prime osservazioni come si può vedere dalla dichiarazione:“Il suono viene indotto nella testa di una persona irradiando la testa con microonde nella gamma che varia tra i 100 MHz a 10’000 MHz che vengono poi modulate con una forma d’onda particolare.

Ecco la descrizione di un altro brevetto del 1992: “Un sistema per le comunicazioni silenzioso in cui la trasmissione avviene a frequenze non udibili, nella banda di frequenze audio molto bassa o molto alta o nello spettro di frequenza ultrasonico adiacente. Il segnale viene trasmesso con una modulazione di ampiezza o frequenza contenente le informazioni desiderate che possono venire propagate acusticamente o tramite delle vibrazioni ( vibrationally ), per indurre stati desiderati al cervello, tipicamente attraverso l’uso di altoparlanti, cuffiette o trasduttori piezoelettrici ( Brevetto USA 5,159,703 )”. Questo dispositivo aveva un limite nella sua praticità per via del fatto che il soggetto doveva avere un contatto o trovarsi in vicinanza del dispositivo che mandava il segnale. Quando esaminiamo ciascuno di questi brevetti e i passi distinti che sono stati fatti si può intuire che verranno sfruttati per creare un nuovo sistema di armamenti.

Questi sono i metodi in cui i codici di frequenza del corpo umano vengono introdotti allo scopo di ottenere un “effetto controllato desiderato”.

Nel 1995 si riferì che nella prima ricerca chiari segnali audio vennero inviati e ricevuti. È difficile adesso da determinare a quale livello i militari e altri ricercatori hanno fatto avanzare questa tecnologia. La storia è chiara vedendo le “Relazioni del Congresso” (Congressional Reports) che questa intera area di studio rappresentava un grande interesse per le comunità dei servizi segreti. “I dottori Allan Frey e Joseph Sharp condussero simili ricerche. Sharp stesso prese parte a questi esperimenti e riferì di avere sentito e capito le parole trasmesse tramite microonde (pulse-microwave) che vibravano in modo analogo a delle casse da stereo. Esaminando questi studi, il dr. Robert Becker, due volte nominato per il Premio Nobel per la pace, fece un osservazione sul fatto che un tale dispositivo avrebbe potuto venire usato in operazioni segrete progettate per fare impazzire un obiettivo con voci nella testa o per consegnare istruzioni impossibili da intercettare a un potenziale assassino”.

Più tardi, nel 1996, venne sviluppato “Un sistema di comunicazione senza fili impossibile da rilevare con metodi di radiofrequenza che convertiva i segnali audio come la voce in segnali elettronici nella banda di frequenze ultrasonica, li trasmetteva tramite un segnale ultrasonico per mezzo di onde di pressione acustiche che passano attraverso gas, liquidi e solidi e infine riconvertiva le onde di pressione acustiche ultrasoniche nel segnale audio originale ( Brevetto USA 5,539,705 )”. Sebbene fosse destinato per venire usato con l’hardware per inviare e ricevere, i fattori determinanti erano i metodi di modulazione per trasferire il segnale. La telepatia elettronica senza fili venne così scoperta.

Il lavoro reale doveva ancora venire reso pubblico e brevettato. Ma gli interessi da parte dei militari in questo ambito iniziavano a farsi sentire. Era risaputo che i brevetti venivano trattenuti dal governo e confiscati dai militari. Quando la proprietà intellettuale viene confiscata danno agli inventori una scelta: o lavorano per il governo o non potranno continuare la propria ricerca e perfino parlarne a riguardo sotto un ordine di sicurezza nazionale. A quelli che non cooperano viene impedito di continuare il proprio lavoro.

Fonte: Controlling the Human Mind – Nick Begich

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Monitoraggio neurale remoto – John Hall

Mag30
on 30 Maggio 2017 at 15:21
Posted In: Controllo mentale / Armi elettroniche

Guinea Pigs: Technologies of Control - John HallLa ricerca MKULTRA e la ricerca sulla visualizzazione remota permisero agli scienziati di scoprire metodi per ottenere degli effetti desiderati e anche di capire su quale parte del cervello concentrarsi per ottenere tali effetti. Mentre alcuni scienziati furono in disaccordo con la teoria delle onde ELF, la maggior parte delle ricerche sia negli Stati Uniti che nell’Unione Sovietica, continuò a concentrarsi sugli effetti delle onde ELF sul cervello. Un problema comunque rimaneva ancora irrisolto. Molte delle vittime del progetto MKULTRA furono soggetti involontari a cui era stato mentito e che furono costretti a partecipare a sperimentazioni non etiche. Per via delle restrizioni tecnologiche dei tempi c’era bisogno che le vittime venissero sequestrate, portate in un ospedale e drogate per poi venire sottoposte a terapie elettroconvulsive usando elettrodi applicati sullo scalpo. Anche per il monitoraggio fisiologico dell’elettroencefalogramma (EEG) e di altri segni vitali venivano applicati dei sensori sul soggetto. Inoltre, erano tempi rischiosi per i ricercatori del progetto MKULTRA prima dell’inizio degli anni 1970. Le denunce e i reclami delle vittime avevano provocato come conseguenza che vennero aperte delle udienze del congresso e la sperimentazione non etica condotta dalla CIA su soggetti involontari cominciò a venire esposta. Con il senatore Ted Kennedy al comando, i documenti della CIA che sopravvissero alla macchina trinciante mostravano un quadro riguardo alla sperimentazione illegale alquanto bizzarro, con sperimentazioni per lo più portate avanti usando società private. Se la CIA non avesse sequestrato vittime in centri di ricerca per la sperimentazione e non avesse lasciato dei documenti come prova, può essere che il fatto non sarebbe mai saltato fuori e che non ci sarebbe stata un udienza del congresso. L’opinione pubblica fu molto scossa per i gravi abusi. Il congresso si mostrò costernato. La CIA cominciò allora a cercare altri modi per continuare le proprie ricerche sul controllo mentale in modo da potere negare tutto facendo sembrare la cosa poco plausibile e così con minori probabilità di essere scoperti. L’era del monitoraggio neurale remoto ebbe così inizio.

L’Agenzia dei progetti di ricerca avanzata assegnò un contratto con un finanziamento di 338’000 $ all’Istituto di Ricerca di Stanford (CSRI) il febbraio del 1972. Il direttore del programma era il dr. George Lawrence e il contratto fu formulato dal dr. Lawrence Pinneo con lo scopo di determinare la fattibilità della comunicazione bio-cibernetica.

Più specificamente, il dr. Pinneo investigava sulla fattibilità di un progetto per creare un collegamento di comunicazione fra uomo e computer usando le attività elettriche del cervello durante la riflessione verbale. L’ipotesi formulata fu che le attività elettriche del cervello durante il pensiero è simile alle attività elettriche del cervello durante un discorso parlato. Gli elettroencefalogrammi dei soggetti furono misurati usando elettrodi di scalpo applicati ai lobi frontali e temporali. “La ricerca si basava sull’assunzione che supponeva che il pensiero pensato non è nient’altro che un discorso fatto in modo silenzioso o nascosto”. Ai soggetti vennero mostrate cartoline illustrate con delle parole a cui dovevano pensare mentre i loro elettroencefalogrammi venivano registrati. La ricerca arrivò alla conclusione che l’elettroencefalogramma rivela risposte simili sia durante la lettura silenziosa che quella ad alta voce e che queste risposte possono venire classificate correttamente da un computer con un alto grado di accuratezza.

Lo studio di Pinneo si concentrò anche sull’identificazione dei modelli di elettroencefalogramma degli omonimi. Gli omonimi sono parole come “write” e “right” che vengono pronunciate in modo simile ma che hanno significati diversi.

I modelli dell’elettroencefalogramma erano simili quando i soggetti pensavano alla parola “write” o “right”. Ma se i soggetti pensavano alla parola nel contesto di una specifica frase, con l’analisi dell’elettroencefalogramma era possibile distinguere le due parole altrimenti pronunciate allo stesso modo. Gli elettrodi vennero applicati a varie parti sullo scalpo; comunque, gli elettrodi sui lobi temporali mostrarono un accuratezza maggiore e più importante a livello statistico. Al contrario, gli elettrodi che vennero applicati sulle aree occipitali o parietali del cervello, ebbero molto meno successo nel creare correlazioni.

Bisogna tenere in mente che la ricerca del dr. Pinneo fu condotta nel 1972 con una tecnologia relativamente rozza specialmente per quello che riguarda il misurare l’elettroencefalogramma. Nonostante il fatto che non si disponeva ai tempi delle tecnologie necessarie, furono comunque in grado di creare un dizionario di EEG (elettroencefalogramma) di parole che venivano pensate dai soggetti. Come per le ricerche sulla visualizzazione da remoto, il dr. Pinneo giunse alla conclusione che i lobi temporali del cervello erano i punti più importanti per effettuare la misurazione e la rappresentazione dell’elettroencefalogramma (EEG) del pensiero. Inoltre, aggiunse dei parametri con cui sarebbe stato possibile aumentare l’accuratezza dell’elettroencefalogramma corrispondente alla parola o alla frase pensata. Questi parametri aggiunti includevano la formazione del soggetto all’uso del sistema operativo e l’utilizzazione di un “training temporale” per le risposte nascoste come anche il fornire una serie di risposte soggettive a cui il soggetto avrebbe dovuto pensare e che gli erano significative. Nel suo insieme, la ricerca del dr. Pinneo nel 1972 giunse alla conclusione che un sistema di comunicazione bio-cibernetico che avrebbe permesso a un computer di interpretare il pensiero umano basandosi sull’elettroencefalogramma (EEG), era di fatto possibile. Non sorprendentemente, incluso nelle referenze del suo studio, ci sono gli studi portati avanti dal dr. W. R. Adey, un subappaltatore MKULTRA.

La ricerca che seguì si concentrò sulla possibilità di rilevare da remoto i potenziali elettrici generati dal cervello. La rilevazione dell’elettroencefalogramma da remoto permette di monitorare da remoto le attività celebrali senza la necessità di applicare elettrodi sullo scalpo del soggetto e permette in modo più facile di sperimentare su soggetti umani senza il loro consenso formale. Un ricercatore, Robert G. Malech, investigò sul monitoraggio neurale da remoto e sul come alterare le attività cerebrali da remoto ed il suo lavoro culmino con la registrazione di un brevetto USA nel 1974, il numero è 3951134. L’impianto da lui creato era in grado di trasmettere un segnale di base e un segnale primario al cervello di un soggetto controllato. Il cervello del soggetto in questo caso trasmette un secondo segnale come risposta ai due segnali in arrivo. Essenzialmente, i due segnali in arrivo si armonizzano con la frequenza elettrica inerente del cervello o la forma d’onda (waveform) d’interferenza viene restituita al destinatario. La forma d’onda d’interferenza può venire a questo punto “demodulata”, amplificata e visualizzata visivamente per poi venire inviata a un computer. Secondo Malech, la forma d’onda “demodulata” verrebbe poi usata per produrre un segnale compensante che può venire trasmesso nuovamente al cervello. Il segnale compensante può venire usato per tentare di alterare in modo artificiale l’attività cerebrale e per produrre un cambiamento desiderabile nelle attività cerebrali dei soggetti. Nella descrizione dell’impianto Malech parla chiaramente del potenziale di questa scoperta per venire usata per il monitoraggio neurale remoto di un soggetto senza il suo consenso. Il suo brevetto fu pubblicato nel 1976 e il suo impianto era composto da componenti comunemente impiegati in sistemi di radar di quei tempi.

Per una “strana coincidenza”, un altra scoperta che riguarda gli impianti radar fu “L’effetto di Frey” o l’effetto di udienza a microonde.

Nel paragrafo finale del brevetto che Malech pubblicò vi è la seguente dichiarazione: “Le persone in posizioni critiche come gli autisti e i piloti possono venire ininterrottamente monitorate in modo da permettere l’attivazione di un dispositivo di emergenza nel caso di un fallimento umano. I sequestri, la sonnolenza e i colpi di sonno possono essere rilevati. Le funzioni vitali come il tasso del polso, la regolarità dei battiti cardiaci e altre funzioni possono venire monitorate e eventi come gli stati di allucinazione possono essere rilevati. Il sistema permette anche di effettuare delle diagnosi mediche dei pazienti inaccessibili ai medici generici da stazioni remote”.

Tenete in mente che l’impianto di Malech fu teorizzato nel 1976 con tecnologie enormemente inferiori rispetto ad oggi.

I progressi tecnologici riguardo alla velocità computazionale e il monitoraggio hanno spinto le ricerche del dizionario di elettroencefalogramma del dr. Pinneo e l’impianto per il monitoraggio remoto dell’elettroencefalogramma (EEG) di Malech più lontano di quello che questi ricercatori avessero mai potuto sognare. Utilizzando questi concetti fondamentali, la ricerca più moderna si è concentrata sul convertire le forme d’onda elettromagnetiche ricevute in pensiero udibile che può essere controllato e registrato. Essenzialmente, usare tecniche per leggere i pensieri, è qualcosa che viene fatto da molto tempo negli ambienti dei servizi segreti. Oltre al monitoraggio dei pensieri di un soggetto, i ricercatori hanno tratto dei vantaggi dalle ricerche sull’elettroencefalogramma (EEG) effettuate e le tecniche usate precedentemente da Malech. Una volta che un dizionario di forme d’onda di elettroencefalogramma che corrispondevano a vari stati emotivi fu creato, diventò poi relativamente facile indurre simili stati al cervello di un soggetto tramite una forma d’onda per produrre uno stato emotivo desiderabile. Si potrebbe giungere alla conclusione che usando la stessa tecnica, le cortecce visive e uditive del cervello potrebbero essere fatte risonare per stimolare allucinazioni visive e uditive. Questo avrebbe come conseguenza quello che i soggetti percepirebbero come ologrammi apparentemente realistici o suoni che non possono essere attribuiti a una fonte materiale esterna nei loro dintorni. In effetti, ci sono migliaia di persone negli Stati Uniti che hanno denunciato questo tipo di fenomeno.

Mentre tutto ciò potrebbe sembrare fantascienza a questo punto, se il lettore inserisce la ricerca attuale nel contesto degli studi precedenti del progetto MKULTRA, gli scopi raggiungibili e desiderabili sembrano chiari. Le agenzie dietro la ricerca cercavano avidamente metodi per leggere i pensieri in tempo reale con lo scopo di creare metodi di comunicazione nascosta come anche per creare una macchina della verità e per la modifica comportamentale. Per non rimanere indietro riguardo alla “guerra pscicotronica”, le varie forze armate finanziarono le proprie ricerche sul monitoraggio neurale remoto in modo indipendente. L’esercito si riferisce alla tecnologia per decifrare il pensiero e trasformarlo in un “segnale udibile” in tempo reale come “telepatia sintetica”. L’esercito assegnò a un team di ricercatori del centro Irvine dell’università della California un finanziamento di 4 milioni di dollari per investigare e sviluppare un metodo da usare per i soldati sul campo da battaglia per comunicare tramite la telepatia sintetica tra di loro. Tutto ciò verrà compiuto usando un’interfaccia computer/cerebrale in cui l’elettroencefalogramma (EEG) di un soldato verrà monitorato a distanza e decifrato per poi venire trasmesso ad un altro cervello sotto forma di segnale udibile o pensato. I ricercatori ammettono che ci sarà un aumento nell’apprendimento mentre i soldati si preparano a comunicare l’uno con l’altro usando solo i pensieri e non le parole parlate. I soldi del finanziamento provengono dalle tasse per conto del Programma d’Iniziativa di Ricerca universitario Multidisciplinare del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti. Questo programma porta avanti ricerche che coinvolgono più di una scienza e disciplina metalmeccanica. A conoscenza dei fatti, l’ammissione dell’esercito di questa impresa potrebbe apparire abbastanza innocente e avere implicazioni di sicurezza nazionale importanti. Comunque, c’è un’ammissione più allarmante se uno legge tra le linee. La loro ricerca attuale si concentra sulla telepatia sintetica interattiva tra diversi combattenti che si trovano sul campo di battaglia. È l’opinione dell’autore che questa è un’ammissione che la tecnologia è stata già perfezionata in un modo bidirezionale tra un soggetto posto come obiettivo e un sistema di comunicazione. Questo è di pertinenza particolare quando uno prende in considerazione il numero crescente di persone che si lamenta di sentire voci nella testa. Essendo a conoscenza della storia riguardo alla sperimentazione segreta in questo paese, è molto possibile che la popolazione civile è stata usata come cavie da laboratorio involontarie per effettuare ricerche riguardo a questa tecnologia? Si può facilmente giungere alla conclusione che è proprio il caso.

La ricerca più recente sul monitoraggio remoto neurale ha avuto come scopo la decodifica del potenziale di azione che viene generato durante un discorso dalla corteccia che manda segnali ai muscoli. Tutti conoscono il detto: “non parlare senza riflettere”. Come gli studiosi hanno scoperto, ciò è impossibile. I pensieri sono i precursori del discorso parlato e questa è la base su cui si basa il monitoraggio remoto neurale, la telepatia sintetica e i dispositivi per il controllo mentale. Molti ricercatori si sono concentrati sullo studio dei potenziali evocati che provengono dalla corteccia cerebrale responsabile per il linguaggio (speech cortex) con lo scopo di usare poi questi segnali per controllare vari dispositivi con il pensiero. Per perseguire questo scopo, bisogna scoprire la bio-meccanica del discorso e capire le correlazioni tra i potenziali elettromagnetici generati sia nei centri uditivi che nei centri del discorso del cervello. Ancora una volta, i lobi temporali del cervello umano si sono verificati essere l’area più coinvolta nella formulazione del discorso e dell’udienza. Nel 1999, i ricercatori della Albert Einstein, la Scuola di medicina che pubblicò un articolo sulla Rivista Internazionale di Neurofisiologia in cui descrissero i potenziali registrati di campo direttamente dal complesso uditivo. Il loro studio ebbe un interesse più per la determinazione del “tempo d’inizio di voce” (VOT), l’intervallo di tempo tra l’inizio consono e l’inizio della vibrazione delle corde vocali. L’instaurazione del ritardo di tempo tra il cervello che segnala alle corde vocali e le corde vocali che effettivamente rispondono in modo da generare un discorso parlato, è importante. Permette di sapere quando e per quale durata un segnale sarà presente per essere rilevato da remoto ed elettro-meccanicamente convertito in una forma che attiverà un dispositivo. Come dato di fatto, la ricerca ebbe successo. Al giorno d’oggi abbiamo i generatori di voce digitali e gli arti robotici che possono venire controllati con il pensiero che proviene dai centri del discorso del cervello. Mentre questa tecnologia può risultare essere estremamente preziosa per i portatori di handicap, decifrare il pensiero può avere conseguenze gravi sulla società in cui viene usata in modo più nascosto.

Migliaia di persone negli Stati Uniti denunciano il fatto di venire vittimizzate con il monitoraggio neurale remoto. Resta solo ancora da capire se questa è stata la parte della fase sperimentale di questa tecnologia o se la tecnologia è caduta in mani criminali. Molte delle vittime sono state accusate di essere deliranti e paranoici. Ma essendo a conoscenza del fatto che questo tipo di malattie mentali hanno negli Stati Uniti un’incidenza del 0,3% tra la popolazione generale e delle molte somiglianze nei racconti delle vittime, si può giungere alla conclusione che si tratta di sperimentazione illegale. Nondimeno, questa tecnologia molto intrusiva dovrebbe essere difficile da commercializzare visto il timore dell’opinione pubblica di perdere ulteriormente privacy e riservatezza. Forse no! Molti dei comunicati stampa si concentrano su cose come permettere ai portatori di handicap di usare dispositivi controllati con il pensiero in modo da rendere le loro vite più confortevoli. Inoltre, alla Fiera di miniature Internazionale in America del 2009, due giocattoli per bambini che sfruttavano l’elettroencefalogramma per muovere una palla e farla girare utilizzando il pensiero, vennero messi in esposizione. Il trainer di forza (force trainer) Mindflex ed Uncle Milton di Mattel usa delle cuffie senza fili che misurano le onde alfa e beta che vengono usate per poi produrre uno spostamento di una palla verso l’alto, il basso o di lato. I giocattoli sono in vendita per un prezzo di 129.99$ e 79.99$ rispettivamente. Che cosa poteva sembrare più innocente e così poco minaccioso di dei giocattoli per bambini? Non fatevi ingannare; questo è solo un tentativo intenzionale di commercializzare una forma di tecnologia che avrà conseguenze gravi sulla società. Se avete ancora dei dubbi, provate a chiedere a una delle vittime di questo tipo di ricerche che hanno perso le loro carriere e le loro famiglie per via del fatto che sono stati diagnosticati come deliranti e paranoidi per poi vedere la tecnologia che veniva detto loro fosse inesistente apparire nel Toys R US!

Fonte: Guinea Pigs: Technologies of Control – John Hall

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